Opinioni
«Fioramonti che gioca con le dimissioni? Chi lo ha proposto deve pagare»
dipocheparole 14/01/2020
Il sottosegretario al MISE Stefano Buffagni oggi a colloquio con il Corriere della Sera parla di Lorenzo Fioramonti, delle dimissioni date per vedere l’effetto che faceva e lancia un’accusa sibillina, come costume del partito della #trasparenzaquannocepare a carico di chi lo “ha spinto sulla poltrona di ministro della Scuola”. Già che c’è, sostiene anche di […]
Il sottosegretario al MISE Stefano Buffagni oggi a colloquio con il Corriere della Sera parla di Lorenzo Fioramonti, delle dimissioni date per vedere l’effetto che faceva e lancia un’accusa sibillina, come costume del partito della #trasparenzaquannocepare a carico di chi lo “ha spinto sulla poltrona di ministro della Scuola”. Già che c’è, sostiene anche di non sapere se abbia davvero versato i soldi delle restituzioni al fondo del microcredito:
Come fermerete la fuga di parlamentari attratti da Eco, il progetto di Fioramonti?
«Chi ha spinto Fioramonti sulla poltrona di ministro della Scuola deve assumersi la responsabilità del fallimento. Parliamo di uno che non ha rispettato l’impegno di tagliarsi lo stipendio. Ho molti dubbi che abbia versato i soldi al Microcredito, temo abbia fatto altre scelte. Uno che manda la lettera di dimissioni sperando che venga respinta forse pensava di giocare, non di governare il Paese».Di Maio lascerà a una gestione collegiale? O condividerà la guida con una donna, Appendino o Taverna?
«Qualsiasi scelta deve garantire che si prendano decisioni. Non possiamo rivedere il direttorio in versione 2.0».
L’accusa di Buffagni è senza nomi ma qualcosa si può ipotizzare: all’epoca della nascita del Conte One, Fioramonti era indicato dai giornali come uno dei maggiori fautori dell’alleanza con il Partito Democratico. Nel MoVimento 5 Stelle è indicata come attuatrice in questo senso l’ala che risponde al presidente della Camera Roberto Fico e al deputato Luigi Gallo. Buffagni forse ce l’ha con loro? Di certo l’uscita di Fioramonti e il suo nuovo “partito” vanno nella direzione di una nuova candidatura alle elezioni, che per quanto riguarda l’ex ministro potrebbe transustanziarsi all’interno di un raggruppamento di sinistra che però correrebbe in alternativa al Partito Democratico con l’obiettivo del 5%. In questa ottica allora anche chi, come Fico, è alla seconda legislatura sta preparando un’altra candidatura dopo il M5S?
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