Fabio Fucci: la pietra dello scandalo a 5 Stelle

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-12-18

Il caso del sindaco di Pomezia esplode: lui racconta che gli è stato offerto un incarico di capo di gabinetto in cambio del no alla nuova corsa, intanto viene cacciato dalle chat interne. E c’è un problema con la Città Metropolitana

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Il primo cartellino rosso a Fabio Fucci, sindaco di Pomezia che si è improvvisamente accorto dell’ipocrisia del MoVimento 5 Stelle quando i grillini non hanno voluto fargli fare il terzo mandato nelle istituzioni, è già arrivato: l’ex pigmalione di Valentina Corrado contro Roberta Lombardi è stato infatti escluso dalle fantasmagoriche chat interne del M5S, quelle che ogni tanto finiscono sui giornali, mentre la stessa Corrado lo ha accusato su Facebook di aver tradito i principi grillini.

Fabio Fucci, la pietra dello scandalo a 5 Stelle

Fucci ha espresso rammarico per l’esclusione dalle chat perché voleva spiegare le sue dichiarazioni dei giorni scorsi. Illuso: non c’è bisogno di spiegazioni quando si viene espulsi dalla chat. Significa che si è diventati parte del problema e non della soluzione, anche se in precedenza il blog di Beppe Grillo ha additato in più occasioni come esempio l’amministrazione grillina a Pomezia e a Fucci era stata offerta una scappatoia per continuare a fare politica senza essere candidato ed eletto: «Mi è stato offerto l’incarico di capo di gabinetto di un
importante ente pubblico fuori Pomezia quando dovessi terminare l’esperienza da sindaco, per rimanere nel M5S», ha fatto sapere ieri, in risposta al preavviso di sfratto targato Di Maio.
valentina corrado
Quell’ente pubblico a quanto pare è il Campidoglio, visto che quel posto è vacante dall’insediamento della giunta Raggi e dalla nomina, poi ritirata di Daniele Frongia. Ma gli spifferi di Palazzo Senatorio raccontano una storia opposta: è lui che avrebbe chiesto quel posto e sarebbe stata la Raggi a rifiutarlo. Il rifiuto del terzo mandato per Fucci però è un segnale ben preciso nei confronti dei tanti che a Roma oggi sono al secondo: Marcello De Vito, Enrico Stefano, Paolo Ferrara, Daniele Frongia, Daniele Diaco e così via, oltre che Virginia Raggi. Tutti sono consapevoli che questo è il loro ultimo giro nelle istituzioni e che se e quando cadrà il Campidoglio andranno a casa anche loro. Per sempre.

Il problema della Città Metropolitana

Ma la questione di Fucci oltre che politica è anche giuridica. Il sindaco di Pomezia si sarà pure autoescluso dal MoVimento, come ha detto ieri il candidato premier Luigi Di Maio, ma rimane vicesindaco della città metropolitana, la vecchia Provincia di Roma, ente che, ricorda oggi il Messaggero, «di fatto regge, visto che la sindaca è totalmente assorbita dalla vicende del Campidoglio e passa a Palazzo Valentini una volta a settimana, il venerdì mattina. Per dare seguito alla cacciata dal M5S, Raggi dovrebbe togliere le deleghe al suo vice (al cui posto sarebbe pronto Paolo Ferrara) e far scattare il rimpasto».
fabio fucci
Un altro problema è quello interno al comune di Pomezia. Fucci non ha ancora ricevuto alcuna sanzione o sospensione dal MoVimento 5 Stelle, ma in ogni caso non si capisce cosa possa succedere se viene messo alla porta dal M5S: i consiglieri grillini si dimetteranno per farlo cadere da sindaco a pochi mesi dalle elezioni? E come prenderebbero la vicenda i cittadini di Pomezia, soprattutto ora che c’è in ballo la candidatura del presidente del Consiglio comunale Adriano Zuccalà? Poi c’è il problema politico: se Fucci alla fine si candida davvero con una lista civica, il rischio è che il M5S finisca per perdere le elezioni e mandare proprio lui al ballottaggio con un avversario di centrodestra o centrosinistra. E a quel punto i grillini veri cosa sceglieranno?

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