Lotteria europarlamentarie: i pochi voti che bastano per diventare candidato M5S

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-04-02

Nel Lazio i candidati erano 514, di questi 44 hanno raccolto zero preferenze e 38 ne hanno portata a casa una (la propria?). Un po’ pochino per l’orgia di democrazia diretta che prometteva Rousseau

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Francesco Maria Del Vigo sul Giornale oggi fa i conti in tasca alle Europarlamentarie del MoVimento 5 Stelle, che domenica, dopo la prima fase della scrematura, hanno certificato 200 candidati per le prossime elezioni europee del 24 maggio. Del Vigo spiega che la soglia di accesso alla candidatura si concretizza in pochi, pochissimi voti facilmente “rimediabili”:

Chiunque non sia così antipatico da avere una trentina di conoscenti – o di parenti- può tranquillamente ambire. Facciamo un esempio: alle scorse elezioni politiche in Friuli-Venezia Giulia il M5s ha raccolto 169.299 voti. Il 24,56 per cento delle schede di una regione con un corpo elettorale che supera i 900mila cittadini. Secondo partito dietro la Lega di Matteo Salvini.

Bene, per entrare nel panel dei possibili candidati alle europee per i pentastellati in Friuli è necessario aver raccolto più di 21 (ventuno) voti. Lo 0,012 per cento di chi ha votato alle scorse politiche per il Movimento. Basta conoscere una quarantina di persone per rischiare di portare a casa uno stipendio netto che supera i 16mila euro al mese.

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E non finisce qui: in Umbria basta portare a casa più di 31 voti, in Liguria 43, in Molise 24. Nelle regioni più popolose come la Lombardia ne servono 125, nel Lazio 227, in Puglia 152. Nelle altre regioni ne servono di meno. Nel Lazio i candidati erano 514, di questi 44 hanno raccolto zero preferenze e 38 ne hanno portata a casa una (la propria?). Un po’ pochino per l’orgia di democrazia diretta che prometteva Rousseau.

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