Emanuela Orlandi e il loculo nel cimitero teutonico in Vaticano

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-03-04

La statua di un angelo che tiene un foglio con la scritta in latino «Requiescat in pace», «Riposa in pace» nell’ultima segnalazione inviata dalla famiglia Orlandi al Vaticano: “Scavate nel punto indicato dall’angelo”

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Dopo la storia delle ossa ritrovate nella Nunziatura Apostolica, rivelatasi un buco nell’acqua, un’altra pista d’indagine spunta nel mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana sparita a Roma il 22 giugno del 1983 in Corso Rinascimento tra il Senato della Repubblica e Piazza Navona.

Emanuela Orlandi e il loculo nel cimitero teutonico in Vaticano

Il Corriere della Sera spiega oggi in un articolo a firma di Fiorenza Sarzanini che alcune segnalazioni (evidentemente anonime) giunte (evidentemente alla famiglia) qualche mese fa accreditano l’ipotesi che il cimitero teutonico in Vaticano possa custodire i resti della giovane sparita nel 1983. E adesso la famiglia ha presentato formale istanza alla segreteria di Stato, in particolare al cardinale Pietro Parolin, per conoscere la storia di quel loculo, e — se i risultati non saranno certi — per ottenerne l’apertura.

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Una richiesta inviata anche al promotore di giustizia della Santa Sede, proprio nella speranza che vengano svolte ulteriori indagini e trovino risposte tutti gli interrogativi rimasti ancora insoluti. Per questo è stato allegato l’elenco degli alti prelati che negli anni potrebbero aver avuto un ruolo o comunque essere venuti a conoscenza di informazioni preziose per scoprire che fine abbia fatto la quindicenne svanita nel nulla il 22 giugno 1983.

L’angelo che tiene un foglio con la scritta Requiescat in pace

Secondo il racconto della segnalazione dell’avvocata Laura Sgrò, che rappresenta Pietro Orlandi, appoggiato a una parete del cimitero c’è la statua di un angelo che tiene un foglio con la scritta in latino «Requiescat in pace», «Riposa in pace».

Per terra una lastra con una scritta funeraria dedicata alla principessa Sofia e al principe Gustavo von Hohenlohe che nel 1857 fu nominato arcivescovo da papa Pio IX. L’estate scorsa una lettera con allegata la foto della tomba è stata recapitata all’avvocatessa Laura Sgrò che assiste la famiglia Orlandi: «Cercate dove indica l’angelo».

A quel punto sono state avviate indagini difensive effettuando verifiche sullo stato dei luoghi e si è scoperto che la tomba è stata aperta almeno una volta e che la datazione della statua è diversa da quella della lastra. Ma si è soprattutto «verificato che alcune persone erano state informate della possibilità che i resti di Emanuela Orlandi fossero stati nascosti nel cimitero teutonico», come spiega la stessa avvocatessa.

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Cimitero teutonico in Vaticano: foto da Google Maps

Le mille piste di Emanuela Orlandi

La foto dell’angelo è riprodotta oggi sul Corriere mentre con Google Maps è possibile “visitare” virtualmente il cimitero teutonico, la fondazione tedesca più antica e per statuto «hanno diritto di sepoltura i membri della Arciconfraternita, i membri di molte case religiose di origine tedesca e dei due collegi tedeschi Anima e Germanico», che si trovano nella Capitale.

angelo cimitero

Negli anni scorsi era uscito anche un improbabile “resoconto delle spese” per Emanuela Orlandi, ovvero un falso grossolano probabilmente avanzato dalle rivelazioni del Vatileaks. Poi la storia delle ossa nella Nunziatura in via Po e, prima ancora, la fine dell’inchiesta-bufala che aveva coinvolto i magistrati negli ultimi anni.

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