Elena Bonetti: il nuovo che (lentamente e faticosamente) avanza

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-09-06

Quando ho sentito Conte pronunciare la lista dei Ministri sono rimasto favorevolmente sorpreso dalla presenza nella lista di Elena Bonetti (Ministro pari opportunità e famiglia). La conosco da quando, professore a Pavia, me l’ hanno presentata come brillante studentessa di Matematica. Non mi meravigliai quando divenne molto giovane associata a Pavia. Per motivi familiari (credo famiglia …

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Quando ho sentito Conte pronunciare la lista dei Ministri sono rimasto favorevolmente sorpreso dalla presenza nella lista di Elena Bonetti (Ministro pari opportunità e famiglia). La conosco da quando, professore a Pavia, me l’ hanno presentata come brillante studentessa di Matematica. Non mi meravigliai quando divenne molto giovane associata a Pavia. Per motivi familiari (credo famiglia a Mantova, ma potrei sbagliarmi) si è trasferita da Pavia a Milano per poter pendolare più agevolmente. Quando l’ho incontrata circa un anno fa a Milano a un convegno, mi ha parlato, che pur essendo abilitata come ordinaria, aveva anteposto la famiglia alla carriera ma non aveva rinuciato all’impegno politico da lei avvertito come una missione. Circa un mese fa, ho scoperto che era stata l’organizzatrice (tra gli organizzatori) dell’evento del Ciocco dove Renzi aveva riunito giovani sostenitori per educarli all’arte della politica. Ed adesso la scopro Ministro!!!

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Che dire: finalmente un segno positivo dalla Politica. Una persona come noi, capace e motivata, in un posto chiave. Sicuramente sa, per esperienza diretta, cosa sia una famiglia e cosa siano le difficoltà che una donna affronta quando vuole realizzarsi nel lavoro. È essenziale che al Paese arrivi il messaggio di un rinnovamento. I politici italiani hanno dato finora uno spettacolo indegno, di arroganza ed ignoranza. Mi ricordo di un viaggio in treno con un parlamentare DC che , quando, agli inizi degli anni 90, parlare al cellulare costava un accidente, passò un’ora a telefonare alla segretaria (?) di sogni erotici e di viaggi puttaneschi a San Pietroburgo. Infastidito, gli chiesi di smettere perché pagavo anch’io come contribuente la sua telefonata. Chiuse, con molto sgarbo, la sua telefonata e mi guardò con disprezzo. Alla fine del viaggio, sillabò che a lui lo stava aspettando l’autista (come per dire che non era un misero cittadino come me costretto a prendere un taxi o, peggio ancora, la metro, ohibò, mezzo da ceti inferiori…). Un’altra volta ero a Firenze con una collega filippina. Stavamo prendendo un aperitivo. Entrò un ministro (minore) di FI (anche lui ex-DC, ma l’appartenenza partitica qui non centra nulla, era ed è un comportamento diffuso fra tutti i partiti ) e la scorta spinse tutti gli altri avventori in un angolo. Il Ministro sorseggiò con calma un prosecco, guardandoci con aria di evidente superiorità atteggiandosi tipo megadirettore fantozziano che chiama inferiori (o bestioline) i suoi sottoposti. La mia ospite disse che neanche Imelda Marcos si sarebbe comportata in modo così arrogante.

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Io credo che l’analisi politica di Pareto (mutuata da Machiavelli) sia corretta. Ogni governo è una élite che governa le masse. Si può governare con il pugno di ferro (i leoni) e si può governare con l’astuzia (le volpi). Il governo dei leoni dura poco. Il governo delle volpi dura di più e cade solo quando le volpi esagerano in corruzione ed arroganza. Allora, il popolo, si mette a desiderare l’uomo forte per spazzare via la corruzione. È chiaro che in Italia siamo governati da volpi che hanno superato abbondantemente il segno e c’è sempre di più voglia di un uomo che avochi a sé “pieni poteri”. Per contrastare questo stato di cose, non servono a nulla alchimie politiche e sante alleanze contro il nemico. Serve combattere la causa scatenante rendendo la politica e i politici più vicini alla gente e rispondendo, con azioni politiche coraggiose, alle esigenze della gente. A dire il vero, ci sono segnali incoraggianti. Ad esempio il M5S ha come primo punto programmatico cambiare il modo di fare politica. Nello scorso Governo, il CapoDipartimento del MIUR Valditara, indicato dalla Lega, aveva scelto fra i consiglieri un Professore iscritto al PD (giustamente perché i tecnici devono essere scelti per la loro competenza non per il loro colore politico). Adesso c’è il segnale del la Bonetti come Ministro. Però c’è ancora tanto da fare per invertire la tendenza… altrimenti, prima o poi, l’avvento dell’Uomo Forte sarà ineluttabile… Concludo permettendomi di dare al Ministro Bonetti alcuni consigli non richiesti. Io credo che le pari opportunità siano una battaglia da combattere non tanto dal punto di vita delle leggi (che più o meno ci sono) ma dal punto di vista di un cambiamento di mentalità (che è ancora troppo maschilista) e di infrastrutture (asili nido su tutto) per permettere alle donne di poter conciliare lavoro e la maternità. Per quanto riguarda la famiglia, credo che sia stata posta troppa attenzione alla famiglia non tradizionale e troppo poca a quella tradizionale. Paradossalmente, se dovessi divorziare da mia moglie, l’ammontare netto complessivo delle nostre retribuzioni, aumenterebbe per il gioco delle differenti aliquote sull’assegno di mantenimento. Non dico di arrivare al sacrosanto quoziente familiare (costerebbe troppo) ma almeno alleggerire le tasse sulla famiglia (su tutte!). Cancellare l’assurdità che conviene economicamente divorziare piuttosto che rimanere sposati, sarebbe un atto dovuto che avvicinerebbe finalmente la politica al mondo civile.

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