Ecobonus al 110% esteso alle seconde case ma con il tetto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-24

Una domanda centrale alla quale l’Agenzia è chiamata a rispondere è chi sarà responsabile se, una volta effettuato l’intervento, fosse stabilita dal Fisco la mancanza di requisiti per l’incentivo.

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L’Ecobonus al 110% verrà esteso alle seconde case ma ci sarà un tetto di due appartamenti. Il Messaggero spiega oggi che la novità più rilevante degli emendamenti presentati al Senato dovrebbe essere l’estensione dell’incentivo del 110% anche per i lavori effettuate sulle seconde abitazioni (con esclusione di quelle di lusso). Ma l’intenzione, per evitare uno stress eccessivo per i conti pubblici, sarebbe quella di inserire un tetto massimo di due abitazioni per contribuente incentivabili con ecobonus e sismabonus al 110%.

Entro il primo luglio, inoltre, sono attesi i decreti attuativi del Ministero dello sviluppo economico e la circolare dell’Agenzia delle Entrate con le disposizioni operative per accedere all’incentivo. Il decreto attuativo del ministero è praticamente pronto ed è stato inviato al Tesoro e all’Ambiente per acquisire il cosiddetto “concerto” dei dueministeri. L’intenzione del dicastero guidato da Stefano Patuanelli, sarebbe quello di non attendere il disco verde finale anche della Corte dei Conti prima di pubblicare il provvedimento. Molto attesa è anche la circolare dell’Agenzia delle Entrate che dovrà disciplinare il meccanismo della cessione del credito tramite lo sconto in fattura o l’intervento di un intermediario bancario.

ecobonus 110%
Come funziona l’ecobonus 110% (Il Messaggero, 24 giugno 2020)

Una domanda centrale alla quale l’Agenzia è chiamata a rispondere è chi sarà responsabile se, una volta effettuato l’intervento, fosse stabilita dal Fisco la mancanza di requisiti per l’incentivo.

Ossia, a chi dovrà bussare l’Agenzia delle Entrate per recuperare le somme: al condominio (e dunque ai singoli contribuenti) o all’impresa? Una questione non secondaria. Si starebbe anche ragionando se ammorbidire alcuni vincoli per rendere l’incentivo più fruibile, come l’obbligo di dover migliorare la prestazione energetica dell’edificio di almeno due classi. Ieri i relatori del decreto Rilancio hanno messo insieme un pacchetto di quaranta proposte di modifiche.

Gli emendamenti, però, fino alla serata di ieri, non erano stati ancora depositati in Commissione bilancio perché ancora oggetto di verifica con il ministero dell’Economia. Oggi il ministro Roberto Gualtieri sarà in Commissione e intanto il suo vice, Antonio Misiani, ha annunciato che il decreto sulla Cig che dà la possibilità alle imprese di continuare ad usufruire dell’ammortizzatore senza interruzioni, sarà inserito nel decreto Rilancio con un emendamento.

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