Ecobonus 110%: al via il primo luglio senza modifiche su seconda casa?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-23

Altro nodo da sciogliere che potrebbe indurre molti condomini e famiglie a rinunciare al superbonus è l’obbligo, ora previsto, di vedere crescere – con il pacchetto degli interventi – la certificazione energetica Ape di almeno due classi

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Il Sole 24 Ore scrive oggi che c’è il rischio di una partenza al buio per l’ecobonus al 110%, visto che gli incentivi scattano fra otto giorni ma non ci sono chiarimenti né dal percorso parlamentare né dai provvedimenti attuativi previsti.

Alla Camera, dove la norma è in discussione, il dibattito è stato congelato in attesa della definizione delle modifiche da voler apportare al superbonus. Ma condizione preliminare è la definizione delle risorse, soprattutto se il Governo dovesse accettare le proposte di ampliamento dell’ambito delle Risorse. Il Governo, al momento, non avrebbe del tutto chiuso il confronto con maggioranza e opposizione che chiedono con emendamenti al decreto Rilancio la possibilità di estendere la superagevolazione ai lavori eseguiti dal prossimo 1° luglio al 31 dicembre 2021. Un anno in più di incentivo ai massimi livelli che richiede però risorse non di poco conto. Se è vero, infatti, che lo sconto Irpef del 110% costa all’Erario poche decine di milioni nei primi sei mesi del 2020, si arriva a ben oltre il miliardo nel 2021 e a circa tre miliardi nel 2022.

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Ecobonus 110%: criticità e modifiche proposte (Il Sole 24 Ore, 23 giugno 2020)

Nodo risorse che vincola anche la possibile estensione del bonus ad alberghi e seconde case, fino ad ora escluse dalla norma Queste ultime in realtà rientrano nel beneficio se sono escluse da villette bifamiliari. ll Parlamento ha però chiesto in maniera sostanzialmente univoca che l’incentivo si possa applicare a tutte le seconde case e che soprattutto possa indudere anche le strutture alberghiere. Per gli alberghi il Governo ha già fatto trapelare risorse permettendo una possibile apertura. Difficile, se non impossibile, invece l’estensione del superbonus ai beni delle imprese.

Altro nodo da sciogliere che potrebbe indurre molti condomini e famiglie a rinunciare al superbonus è l’obbligo, ora previsto, di vedere crescere – con il pacchetto degli interventi – la certificazione energetica Ape di almeno due classi. Operazione difficile se non impossibile, ad esempio, con la sola sostituzione della caldaia Intervento che, secondo i tecnici più esperti, dovrebbe essere obbligatoriamente accompagnato da altri lavori come quelli di isolamento termico dell’edificio. Per questo si punta a eliminare, attenuare o circoscrivere questo obbligo o almeno ad allargare le deroghe già presenti, sia pure in termini motto vaghi, nello stesso decreto legge.

Lggi anche: Ecobonus al 110% fino al 2022 anche per le seconde case

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