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E Renzi denuncia Marco Travaglio, l’Espresso e La Verità

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-28

Renzi ha detto di aver denunciato «il signor Travaglio per aver detto che il governo Renzi ha “beneficato il gruppo Toto nel 2017”. Non so di cosa parli Travaglio. Ma so che il governo Renzi termina la propria esperienza nel 2016». Ma cosa ha scritto il Fatto?

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Matteo Renzi ha denunciato Marco Travaglio, l’Espresso e La Verità per gli articoli sulla fondazione Open e sul prestito ricevuto da Maestrelli per la sua villa. Poi ha aggiunto alla lista anche Gigi Riva de l’Espresso, che a Rainews24 ha detto che l’ex premier “si è fatto la villa con i soldi delle donazioni”.

E Renzi denuncia Marco Travaglio, l’Espresso e La Verità

Renzi ha detto di aver denunciato «il signor Travaglio per aver detto che il governo Renzi ha “beneficato il gruppo Toto nel 2017”. Non so di cosa parli Travaglio. Ma so che il governo Renzi termina la propria esperienza nel 2016».
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In un articolo pubblicato ieri sull’edizione online Il Fatto ha scritto che i Toto, così come i Benetton e i Gavio, hanno “beneficiato dell’articolo 5 inserito nel decreto Sblocca Italia il 5 novembre del 2014: all’epoca Renzi sedeva a Palazzo Chigi mentre il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture era Maurizio Lupi. Quella legge prevedeva per i concessionari la possibilità di modificare la convenzione in corso con lo Stato e stipulare un atto aggiuntivo a fronte di nuovo piano economico-finanziario e di un preventivo assenso dell’Ue. Un meccanismo che ha portato le società a ottenere una proroga delle concessioni. Contestato dalla commissione Ue e dall’Antitrust, quell’articolo è stato pesantemente criticato nei giorni del crollo del Ponte Morandi”.

Poi, sempre a proposito dei Toto, nell’articolo si dice:

Tutta l’indagine su Open è nata da un pagamento effettuato dalla società di costruzioni della famiglia abruzzese all’avvocato Bianchi. Sulla carta si trattava di una consulenza, ma secondo la procura parte di quei soldi è stata poi versata da Bianchi alla fondazione. Per quale motivo? Nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame, confermando i sequestri eseguiti a carico del legale, ha scritto che il gruppo Toto ha compiuto operazioni “dissimulatorie” per finanziare Open. L’inchiesta parte da un incarico affidato da Toto Costruzioni Generali allo studio Bianchi per un contenzioso con Autostrade. Per quell’incarico l’avvocato incassa 800mila euro il 2 agosto del 2016. Poco più di un mese dopo, il 12 settembre 2016, Bianchi gira la metà di quei soldi alla galassia renziana: 200mila euro vanno alla Fondazione Open, altri 200mila al Comitato per il Sì al referendum costituzionale. Sempre nel 2016, ultimo anno di Renzi premier, la Toto Costruzioni Generali ha elargito allo studio legale Bianchi quasi due milioni di euro. Erano davvero solo soldi dovuti a Bianchi come parcella? O servivano per finanziare Renzi? E in cambio di cosa?

La Strada dei Parchi – Nei mesi successivi al versamento di quella parcella, il gruppo Toto incassa una decisione favorevole dal governo all’epoca guidato da Paolo Gentiloni. Si tratta di un emendamento alla manovra economica che sanava un debito di 121 milioni della società dei Toto, Strada dei Parchi, titolare di concessioni autostradali, con Anas. La società pubblica avrebbe potuto chiedere fino a 782 milioni ma il governo mediò: all’Anas dovevano andare 121 milioni, ma sarebbero stati impiegati dal concessionario per i lavori di manutenzione autostradale. Tramite Renexia, una sua controllata, il gruppo Toto ha poi dato 25mila euro a Open: “Confermo abbiamo finanziato la fondazione, peraltro in modalità pubbliche, nella assoluta regolarità”, ha detto Daniele Toto, per anni amministratore della società ed ex parlamentare del centrodestra.

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