Fatti
E il governo Conte Bis autorizza l’uso del taser per la polizia (che voleva Salvini)
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-01-17
Sarà questa la discontinuità? Il governo Conte ha approvato in Consiglio dei ministri il regolamento che disciplina l’uso del taser. La pistola a impulsi elettrici entrerà quindi nelle dotazioni delle forze di polizia. Adesso dovrà passare il vaglio del Consiglio di Stato e poi tornerà in Cdm per l’approvazione definitiva
Quando era ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva sponsorizzato in più occasioni l’uso del taser, firmando il decreto che dava il via alla sponsorizzazione dello strumento che prende il nome dall’acronimo Thomas A. Swift’s Electronic Rifle. Tom Swift era il personaggio di una serie di libri che uscirono a partire dagli anni ’10 negli Stati Uniti (quello di cui parliamo è datato 1939). La parola TASER si riferisce a un’arma di difesa che usa l’elettricità per far contrarre i muscoli di chi viene colpito.
E il governo Conte Bis autorizza l’uso del taser per la polizia (che voleva Salvini)
Oggi il governo Conte BIS, quello che secondo Nicola Zingaretti doveva lavorare nel nome della discontinuità, ha approvato in Consiglio dei ministri il regolamento che disciplina l’uso del taser. La pistola a impulsi elettrici entrerà quindi nelle dotazioni delle forze di polizia. Adesso dovrà passare il vaglio del Consiglio di Stato e poi tornerà in Cdm per l’approvazione definitiva.
I sostenitori delle pistole elettriche ritengono che il Taser “salvi le vite” perché consente alla polizia di non ricorrere ad armi letali. Molti difendono la decisione di Salvini dicendo che i cittadino onesto e rispettoso della legge non ha nulla da temere perché basterà fare quello che ordina la Polizia. Naturalmente bisogna avere la massima fiducia nella competenza e nel rigore morale delle forze dell’ordine, certo alcuni casi (si vedano ad esempio la morte di Aldrovandi e Cucchi) gettano ombre sulle capacità di autocontrollo degli operatori di pubblica sicurezza. Senza contare che ogni giorno le forze dell’ordine fermano – per i controlli – persone che non hanno commesso alcun reato ma che potrebbero innervosirsi o arrabbiarsi (senza mettere in pericolo gli agenti). Cosa succederebbe se si iniziasse a taserare chiunque protesta verbalmente in modo troppo veemente?
Al tempo stesso però un servizio della CBS di novembre 2011 riportava i risultati di uno studio che dimostrava che le forze dell’ordine Usa erano troppo solerti nell’utilizzare i taser, preferendoli a volta ad altri modi, più umani, di risoluzione dei conflitti. Insomma il fatto che sia un’arma “non letale” ne incentiverebbe l’uso a discapito di altri metodi.Secondo Amnesty International invece sono state 500 le vittime del Taser dal 2001 al 2012. Amnesty International ha registrato il maggior numero di morti in seguito all’uso di Taser in California (92), seguita da Florida (65) e Texas (37).
Le vittime del Taser
Anche il ministro Salvini riteneva che il taser fosse innocuo: «È un’arma di dissuasione non letale» ha detto spiegando che il suo utilizzo «è un importante deterrente soprattutto per gli operatori della sicurezza che pattugliano le strade e possono trovarsi in situazioni border line». In realtà anche il Taser può avere conseguenze letali; dal momento che agisce paralizzando (temporaneamente) i muscoli della persona colpita se quest’ultima soffre di disturbi cardiaci le conseguenze della scossa possono essere fatali. Naturalmente il poliziotto che utilizza il taser non può essere a conoscenza dei problemi di salute di chi ha di fronte. Tant’è che nelle linee guida sull’utilizzo è prescritto non solo di ricorrervi «esclusivamente nei casi previsti dalla vigente normativa per l’uso delle armi» (il taser è considerato un’arma propria) ma anche di richiedere sempre l’intervento del personale sanitario.
Oltre ai problemi strettamente connessi alla salute del soggetto vanno considerate anche le eventuali e possibili conseguenze della caduta a terra. Potrebbe ad esempio succede che la persona colpita dalla scossa elettrica cada a terra battendo la testa. Anche qui è possibile che l’uso del taser si concluda con un esito fatale. La stessa Axon avrebbe ammesso che la maggior parte delle morti provocate proprio in seguito all’utilizzo del taser siano dovute alla conseguenze delle cadute.
Il problema sta nel ricorso indiscriminato al taser per risolvere situazioni che potrebbero essere risolte altrimenti. Ad esempio ci si chiede se nel caso della morte di Dalian Atkinson l’uso della forza sia stata eccessivo. Di sicuro lo è stato nel caso di Yosio Lopez, il bambino affetto da ADHD taserato e ammanettato a scuola (fortunatamente non è morto). Quando parlammo della questione, Axon Italia inviò una nota dove precisava che non c’è alcuna prova scientifica del rapporto di causa effetto tra l’utilizzo del Taser e il successivo decesso della persona verso la quale sono stati sparati i dardi a conduzione elettrica.
Uno sguardo più approfondito alle prove scientifiche e mediche presentate nel report Less Than Lethal? The Use of Stun Weapons In US Law Enforcement, e associate ai decessi correlati agli arresti citati da Amnesty International, indicano che in meno di 50 incidenti un’ACE TASER® è stato indicato dal medico legale o dal coroner come fattore che ha contribuito o, più probabilmente, non è stato possibile eliminarlo dalle possibili cause di morte. Solo in pochi casi controversi un’ACE TASER® è stata indicata come “causa” di morte.
L’azienda ammetteva che «Le armi a conduzione elettrica TASER® non sono esenti da rischi», ma precisa che «si sono dimostrate più sicure di manganelli, pugni, abbattimenti, placcaggi e pallottole a impatto (impact munitions)» facendo sapere che durante la formazione del personale viene posta molta attenzione sulle modalità di intervento e di ricorso al Taser. Rispetto alle accuse di tortura Axon faceva sapere che le pistole a conduzione elettrica «hanno il periodo di disagio più breve (recupero immediato dopo un ciclo di 5 secondi rispetto a un recupero di 30-60 minuti per lo spray al peperoncino, di giorni o settimane per contusioni / ossa rotte derivanti dall’uso di manganelli e morsi, e rispetto a possibili lesioni mortali o permanenti da ferite da proiettile)».