“Dovete vergognarvi”, Piero Chiambretti si sfoga contro i negazionisti del Covid | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-04

Il conduttore, ospite di “Non è L’Arena”, parla della madre morta a causa del virus e si scaglia contro chi parla di “altre patologie”

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La signora Felicita è morta il 21 marzo del 2020 a causa del Covid. Era la madre di Piero Chiambretti e anche il noto conduttore televisivo era stato contagiato e la sua vita è stata in serio pericolo per diversi giorni. Era l’inizio della pandemia, l’Italia era nella morsa di quel Sars-CoV-2 che aveva iniziato a condizionare le nostre vite. Momenti difficili che tutti abbiamo vissuto sulla nostra pelle, ma che fin dall’origine ha portato alla creazione di un “partito” (non nel senso politico del termine) di negazionisti che poi, nel corso di questo lungo lasso temporale, hanno declinato le loro posizioni su molti altri aspetti. Anche di recente, decontestualizzando alcuni dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità. E il conduttore si scaglia proprio contro questi deliri.

Piero Chiambretti dice ai negazionisti del Covid di vergognarsi

Ospite di Massimo Giletti a “Non è L’Arena”, Piero Chiambretti racconta la sua esperienza vissuta in prima persona. Compreso il dolore per la madre morta in quel letto di ospedale, proprio a causa di quel maledetto virus: “Mia madre aveva delle patologie, ma stava benissimo. Prendeva le sue pastiglie, ne prendeva 8/10 al giorno e viveva. Avrebbe vissuto altri dieci anni. Con il Covid è morta in cinque giorni. Quindi, tutti quelli che dicono ‘sono morti a causa di altre patologie’ si devono vergognare. Dovete vergognarvi”.

Il conduttore ritiene legittime tutte le posizioni, anche quelle di chi non si vuole vaccinare (ma si parla di merito e non di metodo). Ma si scaglia anche contro tutti quei personaggi che si presentano davanti alle telecamere per raccontare una verità non vera (il riferimento a Enrico Montesano e Francesca Donato, tra i tanti, è puramente casuale): “Ci sono cinque milioni di morti di Covid che però sono stati sindacati da molti in televisione come ‘sì, è morto però non è morto di Covid’”. Ed è questa la narrazione tipica di chi continua a negare tutto, anche l’evidenza, calpestando il dolore di chi ha perso un caro o un familiare per condurre un’assurda propaganda.

(foto e video: da “Non è L’Arena”, La7)

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