Doriana Sarli: la deputata M5S che mette a rischio il governo con la Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-25

Intanto c’è anche chi segnala che sarebbe pronto un daspo per Dibba, oggi accusato di voler fare il ministro perché “tiene famiglia”:

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Domenica vi abbiamo raccontato di come il MoVimento 5 Stelle abbia aperto un ginepraio con l’addio di Paola Nugnes, perché il suo era uno dei quattro voti su cui si reggeva la maggioranza del governo in Senato. E siccome i grillini sono ragazzi intelligenti, ci sono altre due senatrici (Elena Fattori e Virginia La Mura) che sono a rischio: se uscissero, la maggioranza si ridurrebbe a un voto. Oggi però Repubblica dice che il gioco dei dieci piccoli indiani potrebbe completarsi grazie a una new entry: quella di Doriana Sarli, triste e solidale con Nugnes:

E il suo addio – quello di una militante storica, ambientalista, vicina al presidente della Camera Roberto Fico – è destinato a non essere indolore. Il collega Matteo Mantero dice che «quando una persona che pensa con la sua testa se ne va è una perdita per tutti». La deputata Doriana Sarli confida: «Anch’io vivo un momento di grande difficoltà, anche per questo non mi è facile parlarne. Paola per me non è una collega di partito, ma un’amica, direi una sorella della quale condivido la sofferenza». E continua: «Penso che con tempi e modalità diverse siamo, almeno io e lei, sulla stessa barca». Sembra il preludio di un nuovo addio, stavolta alla Camera. Certo, è il segno di uno smottamento profondo. Che è difficile fermare con qualche post minaccioso.

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Intanto c’è anche chi segnala che sarebbe pronto un daspo per Dibba, oggi accusato di voler fare il ministro perché “tiene famiglia”:

Alcuni deputati, sulle chat, arrivano a proporre un “daspo” per Dibba. Come avevano fatto all’ultima assemblea dei gruppi, quando volevano allontanare anche lui oltre allo staff della comunicazione. Non lo vogliono alla Camera e al Senato, gli rimproverano di aver partecipato alle riunioni M5S solo per trovare spunti per i suoi libri. A sfogarsi sono soprattutto i parlamentari alla prima legislatura, che si sentono trattati come “spingi-bottoni”. Il malumore però è diffuso. E perfino un vecchio amico come il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, a Un giorno da pecora, arriva a prevedere che Di Battista partirà presto per l’India, a giugno, come preventivato prima che gli “tornasse la voglia” di stare in prima linea.

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