Di Maio vuole abolire il redditometro, ma…

di Mario Neri

Pubblicato il 2018-06-04

Oggi qualcuno potrebbe aver avuto una sensazione di dejà-vù quando Luigi Di Maio, incontrando i giornalisti dopo gli imprenditori del movimento Drappo Bianco, ha detto: “”Bisogna iniziare con provvedimenti a costo zero che riguardano la burocrazia: spesometro, redditometro, split payment e studi di settore…questa roba va eliminata e dove possibile sostituita con meccanismi digitali in …

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Oggi qualcuno potrebbe aver avuto una sensazione di dejà-vù quando Luigi Di Maio, incontrando i giornalisti dopo gli imprenditori del movimento Drappo Bianco, ha detto: “”Bisogna iniziare con provvedimenti a costo zero che riguardano la burocrazia: spesometro, redditometro, split payment e studi di settore…questa roba va eliminata e dove possibile sostituita con meccanismi digitali in cui l’imprenditore non ha oneri; semmai e’ lo Stato che deve incrociare le banche dati e accertare se c’è qualche furbo”. Un po’ perché queste dichiarazioni sono molto simili ad altre rilasciate durante la campagna elettorale. Un po’ perché già all’epoca della campagna elettorale era stata fatta qualche precisazione utile sulla questione.

m5s spesometro redditometro studi di settore

In pratica, gli studi di settore sono già stati mandati in soffitta. Dal 2019 verranno sostituiti dagli Isa (Indicatori sintetiti di affidabilità fiscale), i nuovi indicatori di compliance chiamati a sostituire gli studi per oltre un milione di partite Iva. Il via libera ai primi 70 indicatori è già arrivato e con la legge di Bilancio l’operazione è stata rinviata di un anno (dal 2018 al 2019) perché sarebbe troppo complicato gestire contemporaneamente le nuove 70 pagelle fiscali e i restanti studi di settore per gli altri 2-2,5 milioni di imprese, artigiani, commercianti e professionisti.

di maio redditometro

Per quanto riguarda lo spesometro, la fatturazione elettronica ne prevede in sostanza il superamento, come chiesto insistentemente da commercialisti e contribuenti dopo il caos suscitato dai problemi per l`invio dei dati relativi alle fatture emesse e ricevute del primo semestre 2018. Già con il decreto legge fiscale collegato alla manovra è arrivato un completo restyling di questo adempimento fiscale. Anche il redditometro è praticamente in disuso da tempo. E i numeri lo testimoniano. Doveva essere una sorta di arma definitiva per stanare chi nasconde all’Erario molti più redditi ed è finito, invece, per assumere un carattere sempre più marginale nella strategia di contrasto dell`evasione fiscale.

Leggi sull’argomento: La flat tax per i cittadini? Prima le imprese

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