Economia

Di Maio spegne Radio Padania

neXtQuotidiano 01/05/2019

Il ministero dello Sviluppo ordina all’emittente della Lega la sospensione dell’attività sulla rete digitale che gli consentiva la diffusione in tutta Italia, aggirando la licenza

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Luigi Di Maio spegne Radio Padania. Fabio Tonacci su Repubblica oggi scrive che con una lettera della Direzione generale per i servizi di radiodiffusione e postali, il ministero dello Sviluppo economico ha ordinato all’emittente della Lega la sospensione immediata delle trasmissioni sulla rete digitale.

Innescato dalla notizia, rivelata da Repubblica a gennaio, della richiesta al Mise fatta dall’emittente di Salvini per ottenere i contributi pubblici a sostegno del pluralismo dell’informazione. Così si è scoperto che il governo, mentre toglieva i fondi statali a Radio Radicale spingendola fin sul baratro dello spegnimento, si apprestava a staccare un assegno da almeno 115.000 euro a Radio Padania. A quel punto Di Maio ha provato a bloccare tutto annunciando un supplemento di istruttoria, ma i suoi dirigenti non hanno trovato motivi legali cui appellarsi perché la domanda di Radio Padania era del tutto legittima.

Poi il colpo di scena: la direzione dell’emittente che trasmette ancora dalla sede di via Bellerio a Milano ha rinunciato ai soldi, con una mail inviata nottetempo al Mise alla vigilia della pubblicazione delle graduatorie dei beneficiari. «Lo abbiamo fatto per evitare ulteriori polemiche», è stata l’ermetica spiegazione dell’amministratore Davide Franzini. Adesso, però, si intuisce di che risma fossero queste “ulteriori polemiche”.

A gennaio si era infatti parlato della vicenda dei soldi pubblici a Radio Padania e il ministro era caduto dal pero. Poi Di Maio si è mosso:

La lettera del dirigente del Mise Giovanni Gagliano, indirizzata alla società cooperativa Radio Padania e in copia anche all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per eventuali provvedimenti, ne scoperchia infatti il presunto sistema illegittimo.

Scrive Gagliano: «Si invita codesta società a sospendere immediatamente la trasmissione dei propri contenuti al Consorzio Eurodab (autorizzato, in ambito nazionale, a trasmettere con la tecnica del digitale, ndr) e si comunica che, in caso di reiterata violazione, questo ministero procederà all’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione rilasciata alla Radio Padania Libera il 28 agosto 2018».

Se non spengono il segnale digitale, lasciando aperto solo quello analogico tradizionale e geograficamente limitato, rischiano di spegnersi del tutto. Hanno sette giorni di tempo per disattivarlo, lasso entro il quale possono presentare al ministero controrepliche e documenti che provino la legittimità del loro operato.

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