Luigi Di Maio si è già stufato del governo con il PD?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-30

Il Capo Politico grillino cambia le carte in tavola a sorpresa mettendo a rischio l’accordo con il Partito Democratico e facendo tornare in bilico l’ipotesi di un esecutivo con il PD

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“Sì alle nostre proposte o meglio il voto. Niente modifiche al decreto sicurezza”. Luigi Di Maio parla al condizionale alla Camera dei Deputati quando dice che Conte potrebbe formare un governo Conte Bis e cambia le carte in tavola a sorpresa mettendo a rischio l’accordo con il Partito Democratico e facendo tornare in bilico l’ipotesi di un esecutivo con il PD.

Di Maio si è già stufato del governo con il PD?

La mossa di Di Maio arriva a sorpresa, tanto che il vice di Zingaretti Andrea Orlando giudica “incomprensibili” le sue parole e si chiede se ha cambiato idea. Tra le richieste fatte a Conte c’è il no alla patrimoniale – che nessuno aveva fin qui proposto – ma anche “lo stop agli inceneritori” e alle trivelle, il taglio del cuneo fiscale per le imprese e l’appoggio alle richieste di autonomia differenziata delle regioni del Settentrione. In più, con le frasi sul decreto sicurezza bis, sembra essersi trasformato in Salvini: “Vanno tenute in considerazione le richieste di Mattarella ma senza rivederne la ratio o le linee di principio”.

Per adesso Conte ficca la testa nella sabbia: “Un discorso duro di Di Maio? Non l’ho sentito proprio”. Così il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha risposto alla domanda dell’Ansa se quello del capo M5S fosse stato un intervento che rendeva più difficile formare un governo. Il premier ha fatto capire con un gesto di non aver avuto modo di ascoltarlo.

Perché Di Maio frena sul suo governo?

Di Maio ha buoni motivi per frenare sul suo governo: da giorni viene massacrato sulla sua pagina facebook da grillini e leghisti che annunciano il loro no nel prossimo voto su Rousseau, e infatti, a parte le uscite sugli inceneritori (indicati come da fare anche da Salvini a proposito del “governo dei no”) tutti i suoi argomenti riguardano temi cari alla Lega nel vecchio governo: autonomia, decreto sicurezza, niente tasse.

salvini viminale

Di Maio quindi ha deciso di spostarsi a destra per riuscire a tamponare l’emorragia di consensi (testimoniata anche dal calo dei fans sulla sua pagina facebook, un fenomeno che ora sta vivendo la sua ma che ha interessato anche quella di Salvini) in un gioco di tattica piuttosto furbo ma che potrebbe mettere in pericolo l’accordo. Interessante, infine, il richiamo alle urne dove chi avrebbe massimamente da perdere è proprio il MoVimento 5 Stelle. Come diceva Craxi parlando di Andreotti, Di Maio è una volpe. Ma tutte le volpi prima o poi finiscono in pellicceria.

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