Di Maio, Salvini e la suggestione del ritorno al governo insieme

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-10

Il Giornale ipotizza uno scenario politico futuro in cui Luigi Di Maio e Matteo Salvini tornano insieme al governo, evitando le elezioni dopo la caduta del Conte Bis ed eleggendo così insieme un presidente della Repubblica sovranista nel 2023

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Adalberto Signore sul Giornale oggi prefigura uno scenario politico futuro in cui Luigi Di Maio e Matteo Salvini tornano insieme al governo, evitando le elezioni dopo la caduta del Conte Bis ed eleggendo così insieme un presidente della Repubblica sovranista nel 2023. Uno scenario che preoccupa soprattutto in casa del Partito Democratico:

Ed è per questo che qualcuno a largo del Nazareno teme che i due potrebbero tornare a strizzarsi l’occhio se davvero si arrivasse ad una crisi di governo. Il tema della tenuta dell’esecutivo, è cosa nota, è all’ordine de lgiorno nel Pd dove ci si confronta sull’opportunità di andare avanti in un percorso che fino ad oggi è stato disastroso. Se davvero a gennaio i dem arrivassero alla conclusione che è meglio chiamarsi fuori, però, un improvviso asse M5s-Lega stopperebbe ogni ipotesi di voto anticipato.

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Secondo il Giornale una riedizione dell’alleanza Lega-M5S sarebbe difficile da spiegare agli elettori leghisti e grillini, che però in molte occasioni sono stati in grado di accettare qualunque cosa dicesse il Capo, quindi perché dovrebbe essere un problema proprio stavolta?

In questo senso, infatti, i numeri in Parlamento parlano chiaro. Certo, sarebbe complesso per Salvini spiegare una scelta simile e probabilmente non sarebbe neanche suo interesse posticipare un voto che stando ai sondaggi attuali lo vedrebbe nettamente vittorioso. Però tra i parlamentari del centrodestra c’è chi sostiene che il leader della Lega mal sopporti la crescita di consensi di Giorgia Meloni che – se confermata nelle urne – potrebbe diventare un alleato ingombrante.

Sull’altro fronte, invece, il percorso pare meno accidentato, visto che l’ipotesi di prolungare la legislatura fino al 2023 – e quindi gli stipendi – dovrebbe superare le inevitabili resistenze di parte dei gruppi parlamentari grillini ad una nuova alleanza con Salvini. Che avrebbe un obiettivo di lunga durata. M5s e Lega, infatti, in questo azzardato scenario si ritroverebbero ad eleggere un successore «sovranista» di Sergio Mattarella.

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