Politica

Le furbate di Di Maio sul reddito di cittadinanza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-28

Intervistato dal Fatto Quotidiano, il vicepresidente del Consiglio promette la misura per quest’anno. Ma era stato proprio lui a dire che bisognava prima aspettare

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Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano oggi intervista nientemeno che Luigi Di Maio e il vicepresidente del consiglio dice due cose molto interessanti sul reddito di cittadinanza e sulla vicenda della nave Diciotti. Partiamo dal reddito: Di Maio è intenzionato a mettere sul tavolo della trattativa con la Lega e con Tria l’avvio della misura di sostegno alle famiglie, e vuole farlo subito:

Nel M5S dicono che potreste varare subito una versione ridotta del reddito di cittadinanza, da 7-8 miliardi.
Io voglio realizzare subito le tre misure principali del contratto di governo: superamento della legge Fornero, reddito di cittadinanza e flat tax.

Quindi, reddito subito? Volevate prima riformare i centri per l’impiego. . .
La riforma si può avviare assieme alla distribuzione del reddito di cittadinanza.

In quale misura?
Io voglio una forma di reddito più ampia possibile, non procedo in modo timido.

E il ministro dell’Economia Tria che ne pensa? Siete in guerra, tanto che non ha ancora dato le deleghe ai sottosegretari.
Lavoriamo bene assieme. Quanto alle deleghe, abbiamo deciso di non perdere i primi due mesi in scartoffie.

Ma qui è interessante notare chi disse che bisognava aspettare la riforma dei centri per l’impiego per varare il reddito di cittadinanza. Indovinate! Ma certo: lo disse proprio Di Maio a Porta a Porta nei dintorni delle elezioni. Di Maio usa il reddito di cittadinanza come merce di scambio politico, perché così potrà gettare il peso della misura nella trattativa con la Lega.

di maio porta a porta centri per l'impiego

Infine, vediamo come se la cava Di Maio sulla Diciotti:

Molti nel Movimento sono stufi delle dichiarazioni di Salvini. Le frasi di Roberto Fico hanno portato a galla un enorme malumore.
Roberto ha il pieno diritto di esprimersi da presidente della Camera, ma io ricordo a tutti che Salvini lo conoscevamo bene già prima. È ovvio che su alcune cose non siamo d’accordo, ma il contratto di governo l’ha votato il 94 per cento. C’è una dialettica di governo aperta, perché noi siamo un esecutivo sincero.

Questo giustifica il tenere sequestrati esseri umani al largo di Catania?
Per me il governo non ha sequestrato nessuno. La nostra posizione è sempre stata per i ricollocamenti dei migranti, e non puoi portarla avanti con modi gentili.

A bordo c’erano donne stuprate, tanti con la scabbia.
Abbiamo fatto scendere i minori. E appena i medici ci hanno segnalato i casi abbiamo fatto scendere i malati.

Dopo giorni.
Appena è arrivato l’ordine dei medici.

Salvini ha dato la linea, e tutti vi siete accodati. Compreso Conte, subalterno.
Falso. Il governo ha lavorato compatto, con Conte in prima fila. E la decisione di non far sbarcare subito i migranti è stata presa da tutti noi.

Come si nota, il capo politico del MoVimento 5 Stelle si assume l’onere e l’onore della piena condivisione della linea salviniana, alla faccia di tutti quegli illusi che invece pensano che il M5S sia stato portato sulla cattiva strada da Salvini. E poi si prende anche la responsabilità di aver condiviso la linea del governo che ha portato all’indagine sul ministro. Una bella doccia fredda per l’ennesima “costola della sinistra” (a parole).

Leggi sull’argomento: Diciotti, così Salvini e Conte rimarranno fregati anche sull’Albania

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