Di chi è la colpa se la Germania ci rimanda i migranti

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-08-06

Ieri Giorgia Meloni si è arrabbiata perché ci sono “Aerei che da Stoccarda scaricano immigrati irregolari a Milano. Con buona pace della Lombardia, la regione più colpita dall’emergenza sanitaria. Nel frattempo, sapete quanti sono gli immigrati irregolari sbarcati in Italia dalle navi ONG (spesso tedesche) che la Germania ha accettato di ricollocare in tutto il …

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Ieri Giorgia Meloni si è arrabbiata perché ci sono “Aerei che da Stoccarda scaricano immigrati irregolari a Milano. Con buona pace della Lombardia, la regione più colpita dall’emergenza sanitaria. Nel frattempo, sapete quanti sono gli immigrati irregolari sbarcati in Italia dalle navi ONG (spesso tedesche) che la Germania ha accettato di ricollocare in tutto il 2020? ZERO. Qualcuno vorrebbe fare della nostra Nazione il campo profughi d’Europa. Noi ci battiamo per impedirlo”.

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L’articolo del Giornale che la Meloni ha aggregato senza linkarlo racconta che da Berlino è giunta un’indiscrezione, fatta trapelare dal quotidiano Die Welt, secondo cui il governo italiano ha accettato la proposta dell’esecutivo di Angela Merkel di un piano che prevede per l’appunto il ritorno nel nostro paese dei dublinanti presenti in Germania.

Vengono chiamati “dublinanti” per via del fatto che i loro destini in Europa sono decisi da quanto previsto dal trattato di Dublino, il cui principio cardine assegna al paese di primo sbarco l’onere della valutazione della domanda di asilo del migrante approdato nel territorio dell’Ue.

Meloni quindi sta parlando dei cosiddetti “dublinati” o “dublinanti”, ovvero quei migranti che in base agli accordi di Dublino (quelli approvati dalla Lega anni fa e che la Lega non ha mai voluto modificare) vengono rispediti indietro in Italia. Perché il regolamento di Dublino prevede che i migranti debbano presentare la domanda di asilo nel paese di primo accesso che in molti casi (ma non tutti) è l’Italia. L’attuale versione del regolamento di Dublino (Dublino III) è stata sottoscritta dal governo italiano nel 2013, quando il Presidente del Consiglio era Enrico Letta. Ma è l’accordo di Dublino II (ratificato dal nostro Paese nel 2003) che ha reso operativo il regolamento sulla gestione dei meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda d’asilo presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo. Il regolamento di Dublino II trasformò e rese operativa la Convenzione di Dublino (detta appunto Dublino I) che risale al 1990 e che fu ratificata nel 1997. È stato quindi Silvio Berlusconi – in carica dal 2001 al 2006 – a far ratificare al nostro Parlamento (anche la Lega Nord votò a favore insieme ad Alleanza Nazionale, il partito di Giorgia) l’applicazione del trattato di Dublino. Le modificazioni introdotte nel 2013 non hanno cambiato l’impianto generale del trattato. Di quel governo, guidato da Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia era Roberto Castelli della Lega Nord, quello dell’Interno era Beppe Pisanu e quello degli esteri Franco Frattini, entrambi di Forza Italia. Anche costosissimo e inutile il sistema dei centri di identificazione ed espulsione (CIE) fu messo in piedi da un governo di centrodestra. A volerli fu l’ex ministro degli Interni dell’ultimo governo  Berlusconi: quel Roberto Maroni che è il Presidente uscente di Regione Lombardia. A complicare la situazione italiana c’è anche la legge Bossi-Fini (varata anch’essa durante un governo Berlusconi) che rende impossibile entrare in Italia legalmente per cui l’unico modo per farlo è clandestinamente. Oppure facendo richiesta d’asilo. Ed è questo uno dei motivi per cui i centri di identificazione solo al collasso: cercare di ottenere lo status di rifugiato è l’unico modo per poter entrare in Italia e quindi in Europa. Avete capito perché i dublinanti tornano in Italia adesso?

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