Alessandro Di Battista e il complotto che ha fatto fuori Toninelli

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-09-07

Dibba riemerge dalla solita scomparsa nel momento difficile per i grillini per adombrare un complotto dei Benetton alla base dell’addio di Toninelli. Ma che ruolo ha avuto Di Maio in tutto ciò?

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Alessandro Di Battista, sparito da tre giorni come suo costume quando le cose si fanno difficili per il MoVimento 5 Stelle, è riapparso ieri notte su Facebook per non dire qualcosa. O meglio, per suggerirla. Anzi, per insinuarla.

Alessandro Di Battista e il complotto che ha fatto fuori Toninelli

Invece di farci sapere se gli piace o no il nuovo governo che il M5S ha formato con il Partito Democratico, tra l’altro a quanto pare apprezzatissimo dalla base su Rousseau, il Dibba che anche oggi diventa ministro domani ha deciso di far riemergere il sommergibile riprendendo un post che aveva scritto tempo fa su Toninelli e i Benetton: “Questo l’ho scritto tre mesi fa. Consiglio di farlo leggere a tutti coloro che negli ultimi mesi si sono scagliati contro Danilo. Buona serata”.

Da quando Toninelli si è scagliato contro la famiglia Benetton ci hanno provato anche con lui. È vero, ha fatto qualche gaffe, ma possibile che aver pubblicato una foto in un momento sbagliato su Instagram o aver fatto qualche altro errore sia più importante che aver regalato le autostrade ai privati? Possibile che un verbo errato sia più importante delle mazzette? Danilo ha bloccato gli aumenti dei pedaggi per la gran parte delle tratte autostradali. Grazie a questa azione milioni di italiani hanno risparmiato un bel po’ di soldi. Danilo, dimostrando un coraggio da leone, ha tolto, in due ore, le deleghe al sottosegretario Siri coinvolto in una pesantissima inchiesta di corruzione. Danilo non si è piegato e per questo giornali, Tv e politici da quattro soldi, provano da mesi a spezzarlo.

alessandro di battista complotto toninelli

Ora però c’è un problema grosso come una casa. Dibba suggerisce – anche se come suo costume da sommergibile non dice – che Toninelli fosse avversato dai poteri forti. Non sfuggirà ai più che Toninelli, come Trenta, Lezzi e Grillo, non è stato riconfermato nella compagine governativa che il MoVimento 5 Stelle ha formato con il Partito Democratico. Ma – e qui sta la parte interessante – il M5S è nato per combattere i poteri forti. Se è vero quello che (non dice ma) dice Di Battista su Toninelli, allora questo significa che il M5S si è piegato ai poteri forti. Ancora: siccome per quanto ne sappiamo i ministri li sceglie Di Maio, a questo punto è altrettanto evidente che Di Maio, se quello che insinua Dibba è vero, ha avuto un ruolo nel complotto. Come mai questo Dibba non ce lo dice? E perché mentre molti grillini si sono esposti a maree di insulti per l’ok al governo con il PD, Di Battista non si è sporcato le mani finora ma ha ricicciato solo per difendere Toninelli?

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