La matematica da prima elementare che i sovranisti non capiscono

di Samuele Murtinu

Pubblicato il 2018-10-29

Gli esponenti dell’allegra banda del cambiamento (in peggio) – o i rosso-brunati come il caro Michele Boldrin è solito chiamare costoro – stanno insistendo recentemente su un argomento che definire assurdo è riduttivo. La loro tesi è la seguente: • maggior deficit porta maggior crescita; • i governi precedenti (da Monti a Gentiloni), avendo aumentato lo …

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Gli esponenti dell’allegra banda del cambiamento (in peggio) – o i rosso-brunati come il caro Michele Boldrin è solito chiamare costoro – stanno insistendo recentemente su un argomento che definire assurdo è riduttivo. La loro tesi è la seguente:

• maggior deficit porta maggior crescita;
• i governi precedenti (da Monti a Gentiloni), avendo aumentato lo stock di debito pubblico di tot. miliardi, hanno portato l’Italia al disastro in cui si trova ora (si vedano le dichiarazioni di Salvini)
• l’aumento dello stock di debito pubblico è dovuto alle politiche di contenimento del deficit – imposto, secondo i sovranisti, dalla cattiva Europa dei burocrati fannulloni che invece ha consentito agli altri Paesi di violare i parametri (si vedano le dichiarazioni di Belpietro).

 

deficit 2,4%

Tralasciando il fatto che i sovranisti de noantri non sembrano sapere cosa sia un deficit strutturale, ed evitando di commentare le fantasie secondo cui miracolosi “moltiplicatori” consentano di aumentare la crescita REALE del PIL tramite maggior deficit, andiamo a smontare la bufala secondo cui l’aumento dello stock di debito pubblico sia dovuto a politiche di contenimento del deficit. Lo stock di debito pubblico al tempo t (i.e., nell’anno corrente) può essere espresso dalla seguente formula:

Dt = Dt-1 + Deficitt.

Cosa se ne deduce? Lo stock di debito pubblico nell’anno corrente sarà uguale allo stock di debito pubblico dell’anno precedente PIÙ il deficit dell’anno corrente. Quindi: è sufficiente che il deficit sia maggiore di zero per avere MATEMATICAMENTE un aumento dello stock di debito pubblico. A questo proposito si veda la risposta di Marattin a Dragoni in una recente puntata di Omnibus su La7  che, come direbbe il compianto Ragionier Ugo Fantozzi, meriterebbe 92 minuti di applausi. Una volta smascherata la falla logica nella tesi sovranista, andiamo a capire altre contraddizioni del loro pensiero. In primis, andiamo a confutare l’affermazione secondo cui lo spread è un falso problema.

 

Da leggere: Il Portogallo cresce aumentando il deficit? Il confronto tra una bufala e la realtà

 

Un aumento dello spread si ripercuote in un aumento del tasso di interesse nominale pagato dallo Stato sui titoli di debito pubblico e quindi, a parità di spesa pubblica e tasse raccolte, in un aumento del deficit che, a sua volta, comporta un aumento dello stock di debito pubblico. Quindi, se la tesi è quella di accusare i governi precedenti di aver aumentato lo stock di debito pubblico, perché il governo del cambiamento se ne fotte dell’aumento dello spread (a cui stiamo assistendo) che porterà ad un maggiore stock di debito pubblico? Inoltre, perché il governo punta a fare più deficit (e quindi più debito pubblico) ma promette di ridurre il deficit se la situazione diventerà “pericolosa”?. Delle due l’una: o si vuol fare più debito e quindi l’operato di questo governo è in linea con i governi precedenti oppure i rosso-brunati non sanno di cosa parlano o – peggio – volutamente mistificano la realtà per ingannare gli elettori.

Leggi sull’argomento: Il piano B del governo per cambiare la manovra

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