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Tutta la storia di Davide Casaleggio, Salvini e Repubblica

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-06-15

C’è stato davvero un incontro tra Davide Casaleggio e Matteo Salvini? Ha ragione il M5S a chiedere le prove? Chi sono le fonti di Repubblica? Che c’entra la Boschi? La vicenda Repubblica-Casaleggio raccontata dall’inizio, le ipotesi di complotto e tre scenari su come potrebbe essere andata veramente. Stretta è la foglia, larga è la via…

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Oggi il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un articolo a firma di Matteo Pucciarelli in cui si raccontava di un incontro avvenuto una decina di giorni fa a Milano tra Davide Casaleggio e Matteo Salvini.

Tutta la storia di Davide Casaleggio, Salvini e Repubblica

L’incontro sarebbe avvenuto mentre era in dirittura d’arrivo l’accordo sulla legge elettorale poi naufragato sul Trentino Alto Adige. A volerlo sarebbe stato Salvini, preoccupato per l’asse post-voto tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: «Un faccia a faccia, per aprire una interlocuzione» dopo che il leader della Lega ha tentato per anni, senza successo di aprire un canale di comunicazione con Beppe Grillo, e resosi necessario dal fatto che su migranti, ius soli, UE le posizioni di Lega e M5S sono sempre più affini. Tanto che, si ragionava nel pezzo, nei prossimi mesi la Lega sarebbe potuta diventare l’interlocutore ideale del 5 Stelle, come del resto sostenuto ieri da Carlo Sibilia.

davide casaleggio salvini calabresi repubblica

La prima pagina di Repubblica (15 giugno 2017)


Nell’articolo si raccontava anche di un precedente incontro tra Roberto Maroni e Davide Casaleggio propiziato da Arturo Artom a casa del console generale americano e corredato da foto. Nell’articolo di Repubblica si faceva riferimento all’incontro in questo modo: «il presidente della Regione Lombardia ebbe una conversazione con Casaleggio sulle analogie tra la prima Lega Nord e il Movimento. Passati dei mesi, quelle analogie sembrano essere aumentate».

Le smentite di Casaleggio, Casalino, Lega Nord

Poco prima delle 10 di mattina l’incontro è stato smentito da Rocco Casalino, coordinatore della comunicazione del M5S: “La notizia riportata oggi da Repubblica in cui si parla di un fantomatico incontro tra Davide Casaleggio e Matteo Salvini è destituita di ogni fondamento. Davide Casaleggio non ha mai incontrato Matteo Salvini. Ribadiamo che il MoVimento 5 Stelle non fa e non farà alleanze, né con la Lega né con nessun altro”. Più rumorosa è stata la smentita di Davide Casaleggio sulla sua pagina Facebook:

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Lo status di Davide Casaleggio sulla sua pagina Facebook

Quello dei giornali è un metodo rodato, per comodità lo chiameremo Metodo Repubblica dato che questo giornale ne fa ampio e smodato uso. Un giornalista X inventa dal nulla una notizia falsa, il suo giornale complice la poca professionalità e negligenza del direttore (che dovrebbe pretendere più fonti certe) la pubblica, tutti gli altri giornali e le agenzie la diffondono senza verificare né chiedere conferma o smentita a nessuno, arrivano gli opinionisti che iniziano a blaterare su una notizia falsa che sembra diventare vera per il circuito mediatico deviato. Quando infine giunge la smentita, tutti fanno finta di niente e continuano a commentare la notizia falsa. Un metodo malato che è la morte dell’informazione.
Anziché inventare notizie false, questi giornalisti dovrebbero dedicarsi a raccontare i fatti senza doppi fini politici. Ci sono certamente i professionisti che fanno informazione vera e ci sono quelli che utilizzano questi metodi. Ma oggi con la maggioranza dei mezzi di informazione in mano alla politica la normalità sono le fake news in prima pagina.

Un’altra smentita è arrivata dall’ufficio stampa della Lega Nord, anche se il Carroccio faceva sapere: “Non si esclude, comunque, che in futuro i due possano vedersi”. La smentita di Casaleggio è stata ripresa da Luigi Di Maio che su Twitter ha colto l’occasione per chiedere le dimissioni di Mario Calabresi, direttore di Repubblica.

La conferma di Calabresi

Il quotidiano, chiamato in causa pesantemente, ha a quel punto reagito confermando l’intera storia aggiungendo ulteriori particolari sulla vicenda e precisando che la notizia arrivava da fonti della Lega Nord.
1 – L’incontro si è svolto a Milano una decina di giorni fa prima che la trattativa sulla legge elettorale fallisse.
2 – A chiedere il colloquio il leader della Lega Matteo Salvini preoccupato dall’ipotesi di un accordo tra Renzi e Berlusconi dopo il voto, che in quel momento era previsto da tutti a settembre.
3 – Non abbiamo mai scritto di patti o alleanze elettorali concordati tra Casaleggio e Salvini, ma solo dell’apertura di un canale di comunicazione legato agli scenari futuri.
4 – L’incontro ci è stato confermato da due autorevoli fonti della Lega Nord
Intanto su Twitter il direttore Calabresi confermava tutto:

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Il tweet di Mario Calabresi


E veniva rintuzzato da Di Maio, che chiedeva a Calabresi di “tirare fuori le prove” dell’incontro tra Salvini o Casaleggio o di dimettersi.
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Nel frattempo il M5S su Twitter sosteneva che l’articolo sul sito fosse diventato invisibile:
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In realtà l’articolo si trovava nella sezione a pagamento per abbonati, mentre successivamente è stato riportato in apertura con la replica:
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La pazienza che ci vuole con Di Maio

Ora, qui è necessario aprire una parentesi per spiegare a Di Maio (e a Roberto Fico che dice le stesse cose su Facebook) che non funziona come in tribunale o a Striscia la Notizia. Il riferimento alle fonti di Calabresi suggerisce che non ci siano “prove” da mostrare, ma soltanto una fonte eventualmente da tutelare, come spiega sul suo profilo facebook l’autore dell’articolo Pucciarelli: « Le fonti non si danno in pasto a nessuno, se non lo desiderano. È un concetto basilare della deontologia professionale». È quindi evidente a quasi tutti (tranne a chi non lo vuole capire) che il giornalista non era presente durante l’incontro, ma la vicenda gli è stata riferita da fonti di assoluta fiducia. E ovviamente non si tratta certo di un vezzo di Repubblica quello di coprire le fonti, visto che proprio oggi il Washington Post con la notizia dell’indagine su Trump ha fatto la stessa cosa.

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L’incontro tra Arturo Artom, Roberto Maroni, Davide Casaleggio e altri (Foto da: Dagospia)


Calabresi, in un’intervista rilasciata a Rainews24, ha intanto invitato Di Maio a querelare Repubblica: “Nei giorni scorsi, dopo l’uscita del libro di De Bortoli, Di Maio e Di Battista”, ripetutamente, “hanno chiesto le dimissioni non di De Bortoli ma della Boschi. Non hanno chiesto a De Bortoli quali erano le sue fonti, ma hanno detto alla Boschi che se sostiene che non è vero allora deve querelare”. Ecco, “io restituisco” questo ragionamento e “dico a Di Maio: se sei convinto che è stato detto il falso querela ‘Repubblica’, davanti ai giudici tireremo fuori le nostre fonti”. La vicenda non può non ricordare infatti quella che coinvolse la ministra Maria Elena Boschi e l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli. De Bortoli raccontò nel suo libro, di cui uscirono numerose anticipazioni, che la Boschi chiede a Federico Ghizzoni, all’epoca amministratore delegato di Unicredit, di acquistare Banca Etruria; la Boschi smentì furiosamente e minacciò querele che però non ha ancora presentato. All’epoca i 5 Stelle promisero mozioni di sfiducia e chiesero ripetutamente le dimissioni dell’attuale sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. La mancata querela venne attribuita al fatto che De Bortoli avrebbe potuto chiamare a testimoniare la sua fonte (indicata dall’ex Corriere in una persona molto vicina all’a.d., anche se molti pensarono che fosse lo stesso Ghizzoni), la quale avrebbe potuto confermare tutto.

Le ipotesi di complotto

Sulla vicenda si sono scatenate subito varie ipotesi di complotto. Mario Lavia su L’Unità.tv ha sostenuto che l’incontro tra Salvini e Casaleggio serviva a far saltare l’accordo sulla legge elettorale, cosa che nell’articolo di Repubblica non veniva nemmeno adombrata: «Stando così le cose tutta la versione degli Cinque stelle sul naufragio parlamentare del tedescum è destituita di fondamento. Perché il fatto che cercassero alleati per “far saltare l’intesa” (come dice Calabresi) conferma che “l’incidente” sull’emendamento Biancofiore era cercato e tutt’altro che casuale. E che dalle parti della Casaleggio Associati il “patto a 4″ era considerato carta straccia».

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Il momento in cui il voto segreto è diventato palese per errore alla Camera


In realtà questa ipotesi non sta in piedi perché il M5S e la Lega, insieme, non avrebbero avuto i numeri necessari per far passare il famoso emendamento del Trentino Alto Adige alla Camera. A parte i voti dei 5 Stelle e tenendo conto delle assenze, serviva infatti la partecipazione dell’intera Forza Italia e dell’intera Lega per raggiungere il numero di franchi tiratori necessari (59). Oppure, come è più probabile, c’è voluta la partecipazione di vari gruppetti rintracciabili tra PD, FI e Lega oltre al voto (palese) dei 5 Stelle.

Come è andata veramente?

Più interessante è invece quanto detto dal senatore grillino Maurizio Buccarella conversando con i giornalisti alla Camera: “Sono in attesa di vedere come andrà a finire questa storia dell’incontro Casaleggio-Salvini, visto che la fonte che cita il direttore de La Repubblica sono due parlamentari leghisti: chi sono questi due? Non vorrei che fossero due leghisti anti-Salvini…”. È infatti noto che anche dopo il Congresso che il Capitano ha stravinto la Lega si è ormai divisa in due correnti: quella che sta con Salvini e approva l’espansione “nazionale” (anche se la strategia finora al sud è fallita) e chi vorrebbe che tornasse a soffiare il vento del Nord. La tesi di Buccarella, detta tra le righe, è che le fonti abbiano detto effettivamente a Repubblica dell’incontro Salvini-Casaleggio, ma che questa fosse una falsa notizia.

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Roberto Fico su Facebook spiega a Calabresi come si fa il giornalista


L’osservazione di Buccarella ci permette di fare qualche ipotesi su come possono essere andate le cose. Escludiamo, per ragioni logiche, che a Repubblica si siano svegliati una mattina e abbiano voluto inventare una storia del genere, perché le conseguenze per il giornale sarebbero, nel caso, gravissime e la reazione di Calabresi appare lineare. Fonti interne a Largo Fochetti in ogni caso confermano a neXtQuotidiano che la notizia proviene da Milano.
1 – La prima ipotesi è la più semplice: Davide Casaleggio e Matteo Salvini si sono effettivamente incontrati a Milano una decina di giorni fa e non vogliono farlo sapere. Per questo si sono accordati per smentire e far smentire la vicenda e in questa ottica si capirebbe perché l’ufficio stampa della Lega Nord ha detto che “non si esclude che in futuro i due possano vedersi”, un’apertura che dalla parte dei 5 Stelle non è stata fatta.
2 – La seconda è la tesi Buccarella: due fonti della Lega Nord hanno raccontato di un incontro che non c’è mai stato; magari la storia è stata fatta circolare per mettere in cattiva luce Salvini presso Berlusconi o all’interno del partito, specie tra quelli che reputano i 5 Stelle come “comunisti” e non vorrebbero mai accordarsi con loro. Questa è la tesi preferita di chi scrive.
3 – La terza ipotesi è quella più fantascientifica: il problema non è che ci sia stato l’incontro, ma che sia andato Casaleggio a discutere con Salvini mentre ufficialmente lui «è solo un informatico», come ebbe a dire una volta Di Maio. Di qui la reazione così rabbiosa dei 5 Stelle e la necessità di una doppia smentita da parte di Casalino e di Casaleggio, con tanto di attacco frontale di Di Maio al quotidiano. Comprensibile, visto che a Roma non ne sapevano nulla.
Stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra ‘ché ho detto la mia (cit.).
EDIT: Luigi Di Maio, già che c’è, annuncia querela a Repubblica:
luigi di maio
EDIT2: Davide Casaleggio in questo video torna a smentire la questione dell’incontro con Salvini. Casaleggio chiede a Calabresi di dire data e luogo dell’incontro.

Il direttore Calabresi non ha accettato la mia smentita e mi ha accusato di aver dichiarato il falso, dandomi pubblicamente del bugiardo. Io ho una parola sola e la ribadisco. Non ho mai parlato con Matteo Salvini. Ed è intollerabile che la mia onorabilità venga messa in discussione in prima pagina su un quotidiano nazionale senza portare uno straccio di prova. Io non voglio sapere le fonti di Repubblica e nessuno glielo ha chiesto. Io voglio che Repubblica pubblichi tutti i dettagli su questo fantomatico incontro, visto che Calabresi afferma di avere delle “ottime fonti”. Finora hanno scritto che “l’incontro si è svolto a Milano una decina di giorni fa prima che la trattativa sulla legge elettorale fallisse”. E’ un po’ pochino. Ci dica invece quando è stato fatto l’incontro e dove si è svolto: due “ottime fonti” dovrebbero saperlo. Venga pubblicato il luogo preciso, il giorno preciso e l’ora precisa. Io pubblicherò la mia agenda personale e dimostrerò a tutti dove mi trovavo e cosa facevo quel giorno, se necessario con l’ausilio di testimoni. Se sarà dimostrato, e sarà dimostrato, che io il giorno indicato ho fatto altro, allora credo che coerentemente il direttore Calabresi dovrà immediatamente dimettersi.
Se il direttore Calabresi invece lancia il sasso ma nasconde la mano, e si rifiuta di pubblicare la data precisa dell’incontro allora prenderemo atto del fatto che si sono inventati tutto di sana pianta e procederò alle vie legali, tramite la richiesta di costituzione di un Giurì d’onore o con una querela, per tutelare la mia onorabilità.

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