Danilo Toninelli vuole le dimissioni dei vertici di Autostrade (ma non può chiederle)

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-08-15

Il ministro all’attacco su Facebook nei confronti dei vertici della Società Autostrade. Ma…

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Danilo Toninelli stamattina ha pubblicato su Facebook un post in cui chiede le dimissioni dei vertici di Autostrade per l’Italia, afferma che sono state attivate le procedure per la revoca delle concessioni e parla di multe da comminare fino a 150 milioni di euro.

Lo voglio ribadire con ancora più forza: chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito. Alle società che gestiscono le nostre autostrade sborsiamo i pedaggi più cari d’Europa mentre loro pagano concessioni a prezzi vergognosi. Incassano miliardi, versando in tasse pochi milioni e non fanno neanche la manutenzione che sarebbe necessaria a ponti e assi viari.
I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro.
Se non sono capaci di gestire le nostre Autostrade, lo farà lo Stato.

danilo toninelli dimissioni autostrade

Autostrade per l’Italia è una società del gruppo Atlantia il cui principale azionista è la famiglia Benetton. Gestisce circa 3000 chilometri e la scadenza delle concessioni è datata 31 dicembre 2038. Il gruppo Atlantia è quotato in Borsa a Milano e gestisce in totale cinquemila chilometri di autostrade tra Italia, Brasile, Cina, India e Polonia oltre che gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino in Italia e altri in Francia. I vertici di Autostrade per l’Italia sono quindi nominati da una società privata e non dallo Stato: il ministro tecnicamente non può fare nulla perché la loro nomina e la loro revoca competono agli azionisti. La minaccia di revoca delle concessioni e di multe, peraltro effettuata mentre non si conoscono ancora le cause del disastro di Genova, può avere fortissime ripercussioni sul prezzo delle azioni, specialmente quando non seguita da atti concreti – il ministro Toninelli diede spettacolo in Parlamento ammettendo che, a parte gli hashtag lanciati sui social, i porti in Italia non sono mai stati chiusi con azioni amministrative – e influire sul prezzo di un bene quotato in Borsa può essere considerato reato.

favoletta ponte morandi gronda

Per quanto riguarda invece la revoca delle concessioni, l’AGI scrive che il ministero sta addirittura valutando la possibilità di trasferire la gestione dell’A10 all’Anas. Ma la stessa agenzia di stampa segnala che la revoca della concessione con Autostrade per l’Italia per la A10 Genova-Savona è estremamente improbabile visto che sarebbe possibile solo in caso di dolo grave e che la società ha regolarmente rispettato i piani di controllo ed intervento stabiliti in accordo con il ministero dei Trasporti. La procedura per la revoca della concessione, spiega la fonte dell’agenzia, è molto lunga e complessa e prevede l’individuazione di un grave dolo. Nel caso specifico, prosegue, risulta che la società ha fatto tutte le verifiche e gli interventi secondo i piani decisi dalla Direzione per la Vigilanza sulle Concessioni Autostradali del Ministero dei Trasporti.

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