Damilano mette la pietra tombale sulla scenetta di Salvini in Polonia | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-09

Ospite di Giovanni Floris a Dimartedì, Marco Damilano commenta le immagini di Salvini dileggiato in Polonia dal sindaco di Przemyśl

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“Questa è veramente la scena definitiva, in cui tutte le sue contraddizioni si mettono insieme”: Marco Damilano, ex direttore de L’Espresso, commenta così a Dimartedì le immagini di Salvini in Polonia mentre Wojciech Bakun, sindaco di Przemyśl, città al confine con l’Ucraina, gli consegna una maglietta con il volto di Putin rinfacciandogli il suo passato da sostenitore del regime russo. “Lo abbiamo già detto tante volte – premette il giornalista – e ogni volta diciamo ‘questa è l’ultima di Salvini, la scena che seppellisce la sua carriera politica’, però direi che forse questa è veramente la scena definitiva. Putin è stato per anni il piccolo padre di tutti i sovranismi europei. Noi li chiamiamo così ma possiamo chiamarli col nome antico, nazionalismi. Ha acceso partiti nazionalisti in tutti i Paesi europei contro l’Unione europea, che è una delle vittime di questa guerra, che è evidentemente l’antidoto ai nazionalismi. Salvini in Italia era l’interprete, diciamo pure il burattino, di quella stagione”.

Damilano mette la pietra tombale sulla scenetta di Salvini in Polonia | VIDEO

Poi Damilano ha elencato una serie di eventi che hanno avvicinato Salvini a Putin: “È andato a mosca da Ministro dell’Interno, ha fatto un intervento in cui diceva di sentirsi meglio lì che a Parigi o a Berlino, ha mandato un suo uomo a trattare con uomini del regime di Putin chiedendo soldi per le elezioni europee, dicendo che la nuova Italia governata dalla Lega avrebbe costruito una nuova Europa amica della Russia di Putin. Questo è stato detto nel 2018, non venti anni fa”. “Ora – prosegue – il minimo che gli possa accadere è questa figura barbina di questo pomeriggio, ma il tema è molto più importante. Cioè, queste forze nel frattempo hanno devastato delle democrazie già molto fragili, e oggi sono in difficoltà perché è cambiato il vento”. Il riferimento è al duello televisivo tra Marine Le Pen e “il mite Enrico Letta”, vinto per distacco da quest’ultimo. “Detto questo – conclude Damilano – non possiamo dire che le altre forze godano di ottima salute”.

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