Dal “no sanzioni alla Russia” agli “amici di Alba Dorata”: chi è Lorenzo Fontana, il prossimo Presidente della Camera | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-14

Il leghista è la figura su cui il centrodestra ha trovato l’accordo. Nel suo passato, più o meno recente, non ci sono solo le battaglie contro le famiglie arcobaleno

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Ci sono un politico che non ha mai nascosto la sua ammirazione (con tanto di busti del duce in casa e una grande collezione di cimeli fascisti) per Benito Mussolini e un altro che da anni va in giro a dire che le sanzioni alla Russia sono sbagliate (chiedendo di toglierle), che la famiglia arcobaleno non esiste e che definisce “amici” quelli di Alba Dorata. Il primo è già stato eletto Presidente del Senato, il secondo diventerà oggi (a meno di sorprese) Presidente della Camera dei deputati. Non è una barzelletta, ma sono i primi gemiti del nuovo Parlamento di questa nuova legislatura. Da una parte Ignazio La Russa, dall’altra il leghista Lorenzo Fontana. E se del senatore di Fratelli d’Italia si è detto praticamente tutto, dal passato (anche recente) del numero due del Carroccio stanno emergendo diverse testimonianze.

Lorenzo Fontana, dal no sanzioni alla Russia ad Alba Dorata

In questo video, per esempio, Lorenzo Fontana – prossimo Presidente della Camera – saluta gli “amici” di Alba Dorata. Si tratta del movimento di estrema destra greco, di ispirazione fascista, che nel 2020 è stato dichiarato dal Tribunale di Atene come una “organizzazione criminale“. Eppure nel 2016 il numero 2 della Lega era lì a tessere le lodi di quel movimento di estrema destra, difendendone e santificando i loro valori. Ma non c’è solo questo. Perché il suo volto è comparso più volte al centro delle manifestazioni del “Family Day”, quelle in difesa esclusiva della famiglia tradizione. Quelle contro i diritti delle persone LGBTQ+.

Tutto in quegli anni lì. A partire dal 2014, le sue posizioni in favore e sostegno di Vladimir Putin e della Russia sono state decantate ai quattro venti. Prima l’invito ricevuto dal partito “Russia Unita” a partecipare come “osservatore” (insieme ad altri leghisti) al referendum sull’annessione della Crimea. E da lì la sua battaglia contro le sanzioni dell’Europa alla Russia.

Una posizione pro-Russia e pro-Putin certificata dalle scelte “stilistiche”. Perché insieme, tra gli altri, a Matteo Salvini, si presentò al Parlamento Europeo indossando la maglia “No sanzioni alla Russia”.

Dopo il senatore che dice che siamo tutti “eredi del Duce”, ecco il deputato contro le famiglie gay, contro le sanzioni alla Russia e in sostegno del movimento di ispirazione fascista Alba Dorata. Uno alla Presidenza del Senato (come seconda carica dello Stato), l’altro alla guida della Camera dei deputati.

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