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Il professor Andrea Crisanti dice che se l’epidemia non rallenta il prossimo inverno rischiamo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-19

Il professor Andrea Crisanti in un’intervista rilasciata al Messaggero oggi dice che la discesa dell’epidemia di Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19 si è fermata e che se non si ferma si rischia un nuovo scoppio durante l’inverno: «Stiamo perdendo un’occasione: dovevamo sfruttare le temperature alte, nei giorni in cui il virus fatica maggiormente a circolare, […]

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Il professor Andrea Crisanti in un’intervista rilasciata al Messaggero oggi dice che la discesa dell’epidemia di Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19 si è fermata e che se non si ferma si rischia un nuovo scoppio durante l’inverno:

«Stiamo perdendo un’occasione: dovevamo sfruttare le temperature alte, nei giorni in cui il virus fatica maggiormente a circolare, per avvicinare allo zero la sua presenza. Invece, la discesa si è fermata».

Il professor AndreaCrisanti è direttore di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova e consulente della Regione Veneto. Cosa sta succedendo?
«Partiamo da alcuni punti fermi. I numeri dell’epidemia ora sono bassi, però c’è un elemento che ci deve fare molto preoccupare: i nuovi casi sono costanti, non diminuiscono da settimane,  gli scostamenti sono poco significativi. Come è possibile? Qualcosa non sta funzionando, basta guardare i numeri della Lombardia: non si sta facendo il tracciamento dei casi, non li si sta cercando e isolando, perché altrimenti il calo sarebbe proseguito. Pare evidente che questo virus è sensibile al fattore climatico, ma questo fa aumentare i timori per l’autunno-inverno».

andrea crisanti

Dopo l’estate ci sarà una nuova crisi?
«Avremmo dovuto sfruttare queste settimane per portare vicino a zero i casi positivi, in modo da ridurre al massimo la base di infetti per quando tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2. Non ci stiamo riuscendo. Non va bene. Stiamo tanto parlando dell’R0 o Rt, diciamo che è a 0,5, ok? Se abbiamo 300 casi, sa quanti sono gli infetti da trovare? 700. E non vengono trovati. In Lombardia come mai non riescono a individuare tutti i casi? Non stiamo facendo la cosa giusta, il tracciamento».

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