Opinioni

Crimi e il PD che forse non è più il partito di Bibbiano

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-08-20

Il Capo Politico pro tempore del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi rilascia oggi un’intervista illuminante ad Alessandro Trocino del Corriere della Sera dove spiega che l’alleanza alle elezioni regionali con il Partito Democratico non si farà nonostante l’appello di Giuseppe Conte e però, bontà sua, come un novello Fonzi chiede quasi scusa sulla definizione di […]

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Il Capo Politico pro tempore del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi rilascia oggi un’intervista illuminante ad Alessandro Trocino del Corriere della Sera dove spiega che l’alleanza alle elezioni regionali con il Partito Democratico non si farà nonostante l’appello di Giuseppe Conte e però, bontà sua, come un novello Fonzi chiede quasi scusa sulla definizione di partito di Bibbiano data al Partito Democratico all’epoca da Di Maio:

Lega e Pd sono intercambiabili?
«Forse con il Pd ci sono più somiglianze, anche se ci sono distinguo non indifferenti».

Il Pd è ancora il partito di Bibbiano. Non è arrivato il momento di scusarsi?
«Forse abbiamo esagerato nel generalizzare fatti specifici attribuendoli a tutto il Pd».

Conte non sarà entusiasta delle sue parole.
«Il suo è un auspicio legittimo, non lo critico».

Neanche Grillo sarà contento. Lui è per l’alleanza con il Pd. L’ha sentito?
«Parecchie volte, Beppe non ha mai nascosto le sue idee. Come Conte, auspicava una convergenza. Mi ha chiesto perché Puglia e Marche no, ma gli ho spiegato perché era impossibile e non ha insistito».

Uno dei quesiti era ad personam per la Raggi?
«No, ci sono altri Comuni nella stessa situazione, come Vimercate. Il mandato zero era stato contestato perché troppo complesso».

Zingaretti ha detto un no secco alla Raggi bis.
«Vedo troppi no secchi e poche motivazioni. Possiamo fare tutte le critiche che vogliamo, ma Roma non è peggio di prima, anzi è migliorata. Si comincia a vedere il frutto del lavoro di Virginia».

Il voto su Rousseau l’ha deciso lei o Casaleggio?
«Sfatiamo questo mito:  il voto lo decide il capo politico. Ci siamo confrontati sulle modalità e se quando farlo».

Ma la domanda chi l’ha scelta? Spesso le avete poste in modo «suggestivo».
«Forse in passato qualche quesito suggestivo. Ma questa volta era chiarissima. Ci confrontiamo sempre e Davide è fondamentale»

Molti vorrebbero tagliare i legami con Casaleggio.
«È un’idea insensata. Davide è un pilastro, è come un fratello fondatore dei due padri fondatori».

Colpa dei 300 euro.
«Non credo. Non mi pare che ci siano troppi morosi».

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