Coronavirus, le misure più dure contro gli spostamenti: cosa rischia chi viola i divieti

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-03-18

Una nuova stretta sui controlli di chi viene sorpreso in strada e non può giustificarsi. E chi mente sulla quarantena o sulla malattia può essere denunciato per procurata epidemia. Un reato che prevede fino a 12 anni di carcere

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Il Viminale prepara una stretta contro gli spostamenti che non rispettano la quarantena per il Coronavirus SARS-COV-2. Ieri il ministero dell’Interno ha pubblicato un nuovo modulo autocertificazione nel quale bisogna anche dichiarare di essere negativi a COVID-19, chiarendo che deve rispondere di sì soltanto chi ha fatto il test. Questo spazza i dubbi che si erano accumulati nelle ore successive alla pubblicazione, visto che c’era chi si domandava cosa succede a chi è positivo ma non lo sa.

Coronavirus, le misure più dure contro gli spostamenti: cosa rischia chi viola i divieti

Però intanto, spiega oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, il numero dei contagiati da coronavirus continua ad aumentare, così come quello dei denunciati per violazione del divieto di uscire a chi non ha «comprovate necessità». E allora la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha dato indicazione al capo della polizia Franco Gabrielli e ai prefetti di tutta Italia per una nuova stretta sui controlli di chi viene sorpreso in strada e non può giustificarsi:

Ma, soprattutto, fa cambiare il modulo dell’autocertificazione con l’inserimento di una «voce» in cui la persona fermata deve dichiarare di «non essere in quarantena». Se mente può essere denunciata per procurata epidemia che prevede fino a 12 anni di carcere.Per tutta la giornata si moltiplicano gli appelli — dal governatore della Lombardia Attilio Fontana al sindaco di Milano Sala, dal capo della protezione civile Angelo Borrelli, al nuovo commissario agli acquisti Domenico Arcuri — per convincere i cittadini a «restare a casa». Il rischio è fin troppo chiaro: rimanere in questa situazione di «isolamento» ancora per settimane o — peggio — costringere il governo a prendere misure ancora più drastiche.

coronavirus numeri 18 marzo
I numeri del Coronavirus (Corriere della Sera, 18 marzo)

Per adesso chi viene beccato fuori casa senza una giustificazione credibile rischia una denuncia per violazione dell’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a tre mesi e una sanzione fino a 206 euro. Ma non ha spaventato molti:

Dall’11 marzo scorso—giorno dell’entrata in vigore del decreto che impone di non uscire— sono state controllate un milione e 250 mila persone e più di 415 mila negozi. Sono oltre 35mila i denunciati: soltanto ieri 7.890, il 13,5% in più rispetto al giorno precedente. Alto anche il numero di commercianti che hanno deciso di alzare le serrande nonostante il decreto abbia indicato in maniera chiara quali negozi possano rimanere aperti: 1.319 i titolari denunciati con una progressione che anche in questo caso sale con il trascorrere dei giorni.

La linea dura: solo l’isolamento ferma la curva dei contagi

Ancora il Corriere racconta che l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera ha scritto ieri via Facebook: «Vi controlliamo attraverso le celle telefoniche, non uscite di casa è assolutamente importante perché questa battaglia la vinciamo noi».

Nel decreto firmato dal premier Giuseppe Conte non si vieta di passeggiare o portare a spasso il cane, ma il governo ha chiarito — e Borrelli lo ha detto esplicitamente — che gli spostamenti devono essere «nella propria zona e per un tempo limitato, massimo in due, mantenendo invece la distanza di sicurezza rispetto agli altri». E dunque evitando in ogni caso gli assembramenti davanti ai negozi.

Proprio per evitare che i cittadini stiano in giro numerosi, molti sindaci hanno deciso di chiudere i parchi, ma anche questa misura non appare sufficiente. E così — se nei prossimi giorni le denunce continueranno a crescere— non è escluso che si arrivi a una stretta più decisa. «Siamo pronti a nuove scelte coraggiose per fermare il virus», aveva detto tre giorni fa Lamorgese. Una linea condivisa con il premier che potrebbe essere attuata per sconfiggere il Covid-19.

coronavirus new yorker
La copertina del New Yorker sul Coronavirus

Anche perché soltanto l’isolamento, spiega Elena Tebano sempre sul Corriere della Sera, ferma la curva dei contagi: uno studio quantifica in 250 mila morti il costo umano della strategia inizialmente annunciata dal premier britannico per affrontare l’epidemia di coronavirus. E cioè far «sfogare» l’infezione, provando a isolare solo gli anziani a più alto rischio. Per questo Johnson, secondo i media britannici, ha abbandonato l ’approccio più graduale a favore di quello dell’isolamento e distanziamento sociale sul modello italiano, suggerito anche dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Per capire come si diffonde il virus senza misure di contenimento, il Washington Post ha pubblicato un simulatore grafico che rende visibile la «matematica del contagio» descritta da Paolo Giordano sulle pagine del Corriere. Si può visualizzare on line (all’indirizzo www.washingtonpost.com/graphics/2020/ world/corona-simulator/): ricostruisce le dinamiche di trasmissione di una malattia inventata (la «stimulitis») in quattro scenari diversi: 1.senza alcuna misura di contenimento; 2. con la quarantena assoluta (che comunque fa «scappare» qualche infetto); 3. con forme di isolamento e «distanziamento sociale» che permettono di uscire solo a un cittadino su quattro; 4. se esce solo un cittadino su otto.

isolamento curva dei contagi
Come funzionano l’isolamento e la curva dei contagi (Corriere della Sera, 18 marzo 2020)

E mostra perché è fondamentale stare tutti a casa, da subito. L’ipotetica «stimulitis» è estremamente contagiosa: basta che una persona sana entri in contatto con una persona malata e si infetterà. Dai vari scenari si ricava una curva dei contagi: più la curva è alta, più sono i malati in contemporanea, più è difficile per il sistema sanitario prendersene cura. Senza misure la curva è altissima, con l’isolamento totale si riesce ad abbassare una curva già iniziata, col distanziamento sociale si tiene la curva molto bassa a lungo.

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