Cosa c’è dietro la retromarcia di Lagarde e il Whatever it takes di Von der Leyen

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-03-14

L’Eurogoverno promette sospensione del Fiscal Compact, congelamento del Patto di Stabilità e aiuti di Stato per le imprese colpite dalla pandemia. In pratica, una rivoluzione. E un mega piano europeo per il rilancio dell’economia con massicci investimenti coordinati delle capitali

article-post

«Faremo tutto il necessario per sostenere l’economia europea»: otto parole di Ursula Von der Leyen cancellano Christine Lagarde ed evocano il Whatever it takes di Mario Draghi, mai così rimpianto alla guida della Banca Centrale Europea.

Cosa c’è dietro la retromarcia di Lagarde e il Whatever it takes di Von der Leyen

L’effetto concreto dell’uscita di Lagarde si sostanzia negli annunci della Commissione Europea, che proprio per cancellare l’effetto funesto delle parole della francese mandata a Francoforte con l’assenso dei tedeschi descrivono le misure dell’eurogoverno: sospensione del Fiscal Compact, congelamento del Patto di Stabilità e aiuti di Stato per le imprese colpite dalla pandemia. In pratica, una rivoluzione. Così la descrive oggi Repubblica:

Si parte con l’utilizzo super estensivo della clausola sugli eventi eccezionali, che permetterà ai governi di spendere ben oltre il tetto del 3% di deficit per reagire al Covid-19. Spese sanitarie, sociali, per chi perde il lavoro e per l’economia. Quindi aiuti di Stato, con le capitali che potranno spendere soldi pubblici per sostenere settori o singole imprese in difficoltà con un via libera di Bruxelles in 24 ore.

Una libertà di spesa che l’Italia si prepara a sfruttare, magari varando anche un piano per il credito simile a quello da 550 miliardi lanciato ieri da Berlino. E proprio con Germania e Francia, l’Italia studia un meccanismo per eventuali sospensioni congiunte di vendite allo scoperto in caso di nuovi crolli in Borsa.

christine lagarde ursula von der leyen
Le Borse e gli interventi della BCE (Corriere della Sera, 14 marzo 2020)

Intanto la Commissione per garantire liquidità ed evitare fallimenti a catena porta da 25 a 37 miliardi il Fondo contro il coronavirus: ma all’Italia andranno solo 2,3 miliardi (la Polonia ne incasserà 7,5). Ma il vero bazooka di Bruxelles è un altro: la Commissione propone eventualmente di applicare la “General escape clause”, la clausola che sospende il Patto di stabilità in caso di recessione della zona euro: già filtra una stima di crescita negativa dell’1%.

Nelle intenzioni di Gentiloni e dei governi di Italia e Francia la sua attivazione è necessaria e porterà a un mega piano europeo per il rilancio dell’economia con massicci investimenti coordinati delle capitali. Il pacchetto lanciato ieri da Bruxelles sarà approvato lunedì dai ministri delle Finanze (Eurogruppo), ma su clausola e piano espansivo nelle prossime settimane sarà battaglia con i rigoristi.

Intanto ieri Gualtieri ha fatto sapere – e altri ministri Ue lo hanno seguito – che lunedì non si presenterà a Bruxelles, chiedendo che l’Eurogruppo si tenga in videoconferenza. Una precauzione per non contagiarsi a vicenda, visto che un’epidemia nella catena di comando dell’Unione sarebbe una pessima notizia.

Il Coronavirus e la Commissione Europea che aiuta l’Italia

Per la prima volta la Commissione predispone anche un’arma supplementare: è pronta ad attivare la clausola di salvaguardia anti-crisi (general crisis escape clause) contenuta nel Patto, che sospende gli aggiustamenti di bilancio raccomandati dal Consiglio in caso di recessione severa della zona euro o della Ue. E che, spiega il vicepresidente Valdis Dombrovskis, “consentirà una politica di sostegno fiscale più generale”. Ma è ancora presto per pensare di attivare la clausola fino ad oggi mai nemmeno menzionata. L’obiettivo della Ue è “prevenire uno scenario più negativo” per l’economia, spiega Dombrovskis, garantendo “che le aziende abbiano la liquidità di cui hanno bisogno per resistere ad uno shock e che i lavoratori, anche quelli autonomi, siano protetti, in Italia e in tutti gli altri Paesi interessati”.

spread due miliardi costi
La corsa dello spread (Il Sole 24 Ore, 13 marzo 2020)

Altra misura per dare ossigeno alle imprese è l’allentamento delle norme per gli aiuti di Stato. “Stiamo lavorando su un nuovo quadro per orientare i governi su come usare gli aiuti di Stato per contribuire a stabilizzare l’economia”, ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, che si è detta pronta a dare l’ok a misure nazionali anche in 24 ore. Inoltre, la Ue pensa anche alle banche. “In caso di necessità nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, abbiamo pronta una normativa per aiutare i governi affinché possano far sì che le banche abbiano adeguata liquidità e facciano credito ai clienti”, assicura Vestager. E la commissaria ai trasporti, per aiutare le compagnie aeree – che comunque beneficeranno dell’allentamento degli aiuti di Stato – ha sospeso il regolamento Ue fino a giugno per assicurasi che non perdano gli slot a causa dei voli cancellati. Intanto Francesco Verderami sul Corriere adombra, da parte leghista, i sospetti su tentativi di speculazione dietro le parole di Lagarde:

Gli esempi peraltro non mancherebbero. Al Comitato parlamentare circola un documento ancora da approfondire sulla Borsa di Shanghai, dove — dopo l’esplosione del coronavirus a Wuhan — c’era stato il crollo del mercato azionario: in quel frangente imprese internazionali ad alta tecnologia, che producono in Cina, sarebbero state acquisite a basso prezzo da aziende statali di Pechino.

Un conto è il gioco speculativo, altra cosa sono operazioni ostili per acquisire il controllo di società d’interesse nazionale approfittando della crisi.

Leggi anche: Lijian Zhao e la storia dell’Esercito USA che ha “importato” il Coronavirus a Wuhan

Potrebbe interessarti anche