Il rischio di due nuovi focolai del Coronavirus

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-03-03

Il brusco impennarsi del numero dei casi di Coronavirus a Bergamo e Cremona, ma pure a Brescia, fa pensare ad almeno due nuovi focolai e rende più fragili le certezze di contenimento espresse dal governo nei giorni scorsi. Ma gli occhi sono puntati soprattutto su Roma

article-post

Sale il numero dei malati per il Coronavirus, ora sono 1.835, e sale il numero delle vittime di COVID-19, 52 in totale, 18 in più nelle ultime 24 ore con il primo morto nelle Marche, un 88enne di Fano. L’ultimo bollettino della Protezione Civile conferma quello che da giorni ripetono gli esperti e che anche oggi ha sottolineato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: i prossimi giorni saranno fondamentali per capire se le misure adottate sono davvero in grado di fermare il contagio o se, viceversa, ne serviranno di nuove e ancora più stringenti.

Il rischio di due nuovi focolai per il Coronavirus

Ci sono anche numeri positivi. I guariti sono arrivati a 149, 66 in più in un solo giorno. Non solo. Se ieri l’incremento dei malati era stato del 50%, oggi si è fermato a solo il 16%, con 258 casi in più. Di questi, inoltre, il 50% è asintomatico (o con sintomi lievi) e in isolamento domiciliare, il 40% è ricoverato con sintomi e solo il 10% in terapia intensiva. “Un dato confortante” dice il commissario Angelo Borrelli sottolineando che si tratta di una percentuale che ricalca il dato complessivo: su 1.835 malati, 927 sono in isolamento nella propria casa, 742 ricoverati con sintomi e 166 in terapia intensiva. Ma c’è un altro problema più cogente, illustrato oggi da La Stampa: potrebbero esserci due nuovi focolai di SARS-CoV-2 a Bergamo e Cremona:

L’allarme arriva dai numeri. In Lombardia i contagiati sono 1254. In provincia di Lodi sono 384 e si sapeva. Preoccupa invece il dato di Bergamo dove sono saliti a 243 e Cremona a 223, distanziando le altre province di oltre il 300% dei contagi. L’ipotesi di questi due nuovi focolai ha convinto Regione Lombardia a dedicare gli ospedali di Lodi, Seriate vicino a Bergamo e Crema in provincia di Cremona all’emergenza coronavirus. Se servisse, altre strutture sanitarie potrebbero essere coinvolte.

Se la Lombardia si attrezza, la preoccupazione arriva fino a Roma. Già un paio di giorni fa il premier Giuseppe Conte in riunione con il Comitato tecnico-scientifico e la Protezione civile erano stati informati della possibilità di un nuovo focolaio. Sotto osservazione era finito l’ospedale di Alzano vicino a Bergamo, nel timore che si fosse verificato anche qui un impazzimento del contagio come avvenuto nella struttura sanitaria di Codogno, nel Lodigiano, epicentro della zona rossa.

coronavirus due focolai
Coronavirus: i casi in Italia (Il Messaggero, 3 marzo 2020)

Ancora non ci sono certezze, ma il brusco impennarsi del numero dei casi a Bergamo e Cremona, ma pure a Brescia, rende più fragili le certezze di contenimento espresse dal governo nei giorni scorsi.

Gli occhi puntati su Roma

Ma gli occhi sono puntati anche su Roma. Dove attualmente i casi sono dodici (compresi quelli nel frattempo guariti) ma, come racconta oggi il Messaggero, il poliziotto del commissariato di Spinaceto positivo al Coronavirus ha trascorso la notte tra il 26 e il 27 febbraio nel triage del Policlinico di Tor Vergata prima di essere dimesso e rimandato a casa il giorno dopo.

Per questo ieri la direzione sanitaria e il Seresmi (Servizio Regionale Epidemiologia, Sorveglianza e controllo Malattie Infettive) hanno richiamato le 98 persone che hanno avuto accesso al pronto soccorso di Tor Vergata nei due giorni e che sono potenzialmente venute a contatto con il sovrintendente di 52 anni ora ricoverato allo Spallanzani. Di questi 15 risultano sintomatici e eventualmente saranno sottoposti al test per il Covid-19.

Mentre sono 6 tra medici e infermieri, un agente di polizia e due vigilantes in servizio presso l’ospedale che sono ora posti in sorveglianza sanitaria domiciliare, tutti asintomatici. Stesso percorso adottato per 5 colleghi del poliziotto con cui condivide l’ufficio. Particolare apprensione c’è per una collega che sabato ha svolto il servizio di pre-filtraggio e controllo allo stadio Olimpico in occasione di Lazio-Bologna. Comunque, gli agenti «sono tutti asintomatici – come sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato -e il loro isolamento avverrà sotto la sorveglianza della Asl competente e in accordo con il dirigente dell’ufficio sanitario provinciale della Questura di Roma».

coronavirus focolai italia
Coronavirus: i focolai in Italia (La Stampa, 3 marzo 2020)

E c’è un altro elemento che dà la misura della portata dell’emergenza: la Difesa, dopo una verifica effettuata in tutta Italia tramite il Comando operativo di vertice interforze, ha messo a disposizione della Protezione Civile un’ottantina di strutture – caserme, ospedali e basi logistiche – per un totale di 6.600 posti letto. L’ex ospedale militare di Baggio, a Milano, aprirà nelle prossime ore, con 50 posti letto, ma già sono pronte strutture dell’Aeronautica a Linate e Piacenza così come la base logistica di Colle Isarco (Bolzano) e quella di Roccaraso (L’Aquila) dell’Esercito, le basi dell’Aeronautica di Taranto, Trapani Birgi e Decimomannu (Cagliari). Al momento non è emersa la necessità di utilizzarli né, ha ripetuto Borrelli, ci sono “criticità per quanto riguarda le terapie intensive”. Ma è necessario essere pronti in caso di quarantena di massa. E l’Italia deve fare i conti anche con l’altro aspetto del coronavirus, il disastro economico che ogni giorno diventa sempre più evidente.

Leggi anche: Perché i prossimi sette giorni sono cruciali per la diffusione del Coronavirus?

Potrebbe interessarti anche