Fatti
Conte e il concorso: il video nello stesso studio di Alpa
Alessandro D'Amato 09/10/2018
Il giallo dello studio di Conte e i video in cui i due vengono intervistati davanti alla stessa libreria: ieri la difesa del premier su Repubblica
Il caso di Giuseppe Conte e Guido Alpa e del concorso a Caserta si ingrossa. Ieri il presidente del Consiglio ha risposto a Repubblica che da giorni lo chiamava in causa per la vicenda del concorso all’Università Vanvitelli di Caserta che vedeva Alpa in commissione e che l’ha visto vincitore, secondo una tradizione millenaria che va avanti da secoli per i professori di ateneo.
Conte e il concorso: il video nello stesso studio di Alpa
Il punto della vicenda è che Alpa e Conte condividevano uno studio professionale a Roma con lo stesso numero di telefono e una segretaria comune, e che il premier si definiva nel suo curriculum come associato. Conte ha sostenuto che sono vere le collaborazioni ma che non c’è mai stata un’associazione di studio. E che quindi questo rende il concorso regolare. Una sentenza del Consiglio di Stato del 22 febbraio 1994 (la numero 162) che però spiega come in un concorso «integrano l’obbligo di astensione i legami professionali o di vita stabili, sia che essi risultino da atti formalmente perfezionati sia che essi siano desumibili da elementi o rapporti idonei a configurare la fattispecie del iudex suspectus». Non conta dunque la forma (l’effettiva esistenza di una società professionale). Conta la sostanza.
Giuliano Foschini su Repubblica, che ha raccontato la storia dal suo principio, pone oggi l’accento su due video pubblicati su Youtube, che vedono protagonisti Alpa e Conte:
Conte e Alpa vengono intervistati davanti alla stessa libreria. «Hanno in condominio anche quella?» si chiede, ironica, una lettrice di Repubblica. Ma quelle interviste, del 2009, potrebbero essere state girate anche in un luogo neutro.
Il caso dello studio e dell’attribuzione svanita
Repubblica racconta anche di un altro caso curioso attorno alla vicenda, che parte da un articolo del Foglio in cui Conte veniva definito un collaboratore occasionale e non un associato:
In questo senso un tassello importante arriva da un’inchiesta, mai smentita, sul curriculum di Conte pubblicata sul Foglio il 22 maggio scorso a firma di Luciano Capone. L’articolo indaga se il premier abbia scritto il vero nel sostenere di «aver aperto uno studio con Alpa». Il dubbio arriva dal fatto che il nome di Conte fosse riportato sul sito dello studio Alpa come «of counsel», e cioè come un semplice collaboratore occasionale. E non come un associato.
Il collaboratore è, però, qualcosa di diverso da un “coinquilino”. E qui arriva il giallo: perché nelle ore in cui Capone scrive, la pagina “incriminata” sparisce dal sito e l’intera sezione sugli “of counsel” dello studio Alpa vengono eliminate (ma sono ancora rintracciabili sul web). Che è accaduto?
Poi c’è il caso di Giovanni Furgiuele, professore di diritto civile in pensione che è stato il suo esaminatore anche nelle prove da associato e da ordinario che il premier ha superato sempre alla Vanvitelli di Caserta. Nella seconda sessione del 2001, quando Conte ha superato il concorso di seconda fascia, c’erano bandi (a Reggio e Catanzaro), a Urbino e anche a Firenze (nella facoltà di Economia) ma Conte ha vinto a Caserta. Per poi essere assunto a Firenze il 10 ottobre del 2001.