Che fine fanno i congiunti fuori regione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-13

Mentre la Liguria è decisiva per la stagione turistica e un divieto di raggiungere la regione farà malissimo al settore turistico, in tantissimi sono gli emigrati nelle regioni del Nord come Lombardia e Piemonte che non potranno ancora muoversi

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Che fine faranno i congiunti fuori regione, ovvero tutte quelle persone che hanno legami di parentela fuori dai confini della propria regione che attualmente non possono visitare? Mentre l’hashtag #congiuntifuoriregione è trending su Twitter, c’è da dire che finora non sono giunte indicazioni dal governo sulla categoria, ma la possibilità di fare qualche ragionamento sulle possibilità che si aprono dal 18 maggio e dal primo giugno comunque c’è.

Che fine fanno i congiunti fuori regione

In particolare è la seconda data quella importante: il governo sta ragionando intorno alla possibilità di riaprire agli spostamenti tra regioni a partire dalla data del primo giugno, e la questione è importante perché altrimenti sarà veramente difficile – se non impossibile – tenere in piedi il settore turistico in quello che sarà comunque un anno orribile. Sempre per lo stesso motivo si ragiona sul bonus vacanze che arriva fino a 500 euro. Ma il primo giugno non sarà una tana liberi tutti, perché già oggi si pensa di vietare o rendere comunque complicati gli spostamenti da regioni come Lombardia, Piemonte e Liguria, ovvero i territori dove l’epidemia di Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 è ancora lontana dall’essere debellata.

congiunti fuori regione

E allora ecco che per una parte di coloro che sollevano il problema, ovvero quelli che si trovano o i cui congiunti non si trovano in quelle regioni, ci sarà da attendere soltanto fino al primo giugno e poi potranno riabbracciare i loro affetti fuori regione. Tutti gli altri invece dovranno attendere che la fase 2 dell’emergenza Coronavirus veda calare significativamente la crescita dei contagi in quelle regioni. Ma è inutile nascondersi un altro punto dolente, ovvero che mentre la Liguria è decisiva per la stagione turistica e un divieto di raggiungere la regione farà malissimo al settore turistico, in tantissimi sono gli emigrati nelle regioni del Nord come Lombardia e Piemonte che non potranno ancora muoversi anche dopo il primo giugno, a meno di permessi “speciali” che dovrebbero essere decisi a livello governativo. Inutile dire che questo è il maggior numero di persone in attesa. Che dovrà ancora aspettare. Anche se oggi il viceministro alla Salute dona a tutti un po’ di speranza: “Penso che dal primo giugno ci sarà possibilità di spostarsi da una regione all’altra. E secondo me sarà possibile uscire anche dalla Lombardia”, dice a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital. “Dal 18 maggio faremo un passo avanti e di questo ne sono sicuro e per fine mese ci sarà maggiore libertà”. Al momento, “ci sono 12 regioni che hanno meno di 12 infetti”, sottolinea. Riferendosi poi ai dati della Lombardia di ieri, Sileri dichiara che “erano falsati”. “Ovviamente – precisa il viceministro – non posso garantire oggi la libertà del movimento fra diverse regioni perché è un momento di osservazione; è una fase 2 molto iniziale e ci sono 12 regioni che hanno meno di 12 infetti. È come se all’Italia fosse stata data una lettera di dimissioni dopo una brutta malattia, adesso ha un periodo di convalescenza di due settimane”. È un “momento di osservazione e di preparazione. Noi – conclude – dobbiamo essere pronti a non farci prendere alle spalle da eventuali altri contagi”.

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