Opinioni
Il comitato per il no al referendum denuncia irregolarità nel voto estero
neXtQuotidiano 30/11/2016
Serve un controllo “accurato” sulle schede del voto all’estero per il referendum costituzionale. La sollecitazione è rivolta alla Farnesina dal Comitato per il no, che ha scritto una lettera al ministro Paolo Gentiloni, chiedendo anche che siano annullati i voti di chi ha postato sui social la propria scheda. “Non se ne parla più molto, […]
Serve un controllo “accurato” sulle schede del voto all’estero per il referendum costituzionale. La sollecitazione è rivolta alla Farnesina dal Comitato per il no, che ha scritto una lettera al ministro Paolo Gentiloni, chiedendo anche che siano annullati i voti di chi ha postato sui social la propria scheda. “Non se ne parla più molto, ma il voto estero, oggetto di una particolare ‘attenzione’ da parte del governo, continua ad essere monitorato dal Comitato per il No – si afferma in una nota – in considerazione del rilevante fenomeno di falsificazione delle schede emerso in modo preoccupante negli anni passati (si ricordano, ad esempio, le decine di migliaia di schede false pervenute nelle elezioni politiche del 2008)”. Il Comitato per il No, si spiega, “ha scritto al ministero degli Esteri chiedendo il massimo controllo sulle schede in arrivo onde accertarsi che siano autentiche. Il Comitato si riserva di agire attraverso i rappresentanti di lista nel controllo accurato delle schede, ma chiede in modo esplicito l’impegno dei Consolati anche fornendo, entro venerdì prossimo, i dati sul numero di schede stampate, di quelle inviate, di quelle smarrite, di quelle tornate al mittente eccetera. Il Comitato chiede anche, tra l’altro, per ogni consolato una certificazione di avvenuta distruzione di tutte le schede non utilizzate o ritornate al mittente”.
“Ma il fatto più grave contestato (e documentato) nella lettera al ministro Gentiloni rimane quello di elettori (Flavio Briatore, Laura Serra, Mauro Prini) che hanno fotografato e postato su internet la propria scheda, un comportamento – viene denunciato – che fa venir meno la segretezza del voto e può configurare il reato di voto di scambio. Per questo, il Comitato chiede al ministero degli esteri di dare disposizioni affinché questi voti siano annullati, non fosse che per un fatto simbolico che sconsigli simili comportamenti in futuro e di segnalare tutti i casi simili alle competenti autorità; o almeno si chiede che i consolati segnalino i plichi interessati in modo che all’apertura dei seggi a Castelnuovo di Porto si possa procedere alla sottrazione del voto contestato”. Il Comitato, comunque, “si riserva di portare all’attenzione della magistratura tutti i casi di irregolarità e in particolare di violazione della segretezza del voto, che, se si diffondesse in futuro, sarebbe causa di gravi violazioni delle regole nell’esercizio della democrazia”.