Come verranno spesi i soldi del Recovery Fund?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-21

Come verranno spesi i soldi del Recovery Fund? Mentre Giuseppe Conte in conferenza stampa da Bruxelles fa sapere che l’ammontare italiano del piano Next Generation EU sarà di 209 miliardi – l’ultima bozza li divideva in 82 di sussidi e 127 di prestiti – ora scatta la corsa alla cassa. La prima regola è: non si finanziano così tagli di tasse o spesa corrente

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Come verranno spesi i soldi del Recovery Fund? Mentre Giuseppe Conte in conferenza stampa da Bruxelles fa sapere che l’ammontare italiano del piano Next Generation EU sarà di 209 miliardi – l’ultima bozza li divideva in 82 di sussidi e 127 di prestiti – ora scatta la corsa alla cassa e il Messaggero si sbilancia in alcuni pronostici, ricordando che le risorse europee non potranno essere utilizzate per sconti fiscali o spesa corrente. Le grandi linee su cui sarà costruito il Recovery Plan sono state tracciate nel recente Programma nazionale  di riforma (Pnr), che deve passare in Parlamento prima dell’invio formale a Bruxelles. Il Pnr – secondo il Mef – è stato messo a punto nelle scorse settimane proprio per tener conto dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria . Un
posto di rilievo nella definizione degli investimenti lo dovrà avere la Pubblica amministrazione, in chiave di modernizzazione e digitalizzazione. Gli ambiti di spesa prevedono:

  • – La sanità: gli obiettivi sono migliorare la qualità dell’assistenza, la capacità ricettiva degli ospedali compresi i letti di terapia intensiva, la risposta alle patologie infettive, la capacità di cura a domicilio per le cronicità. Allo stesso tempo sarà dato impulso al fascicolo sanitario nazionale e in generale alla telemedicina. Una quota degli investimenti verrà destinata alle risorse  mane
    e alla formazione. Infine si punta a rafforzare l’industria dei dispositivi medici.
  • – L’istruzione: il governo con le risorse europee vuole ridurre il divario di spesa che è evidente  soprattutto per quanto riguarda il sistema universitario.La differenza con il resto d’Europa è rilevante anche sul fronte della spesa per la ricerca, sia pubblica che privata. Obiettivo specifico dell’incremento degli investimenti in  ricerca e sviluppo sarà il finanziamento di progetti di sostenibilità ambientale e digitalizzazione che abbiano un impatto sulla produttività. Le caratteristiche dello strumento europeo (almeno nella sua versione messa a punto dalla  ommissione) permettono di usare le risorse anche per spingere gli investimenti privati.
  • – Energia e acqua: dovrà essere completata la chiusura delle centrali a carbone e verrà incrementata la quota di fabbisogno soddisfatta da reti rinnovabili. Contemporaneamente si punta sull’idrogeno sia per l’integrazione tra le infrastrutture elettriche e quelle a gas, sia per i consumi non elettrici, allo scopo di ridurre le emissioni complessive. Nel settore idrico gli obiettivi sono la sicurezza, la riduzione delle dispersioni e delle reti e un approvvigionamento adeguato a tutte le Regioni. Le reti idriche dovranno essere rafforzate soprattutto al Sud, dove sono più carenti. Investimenti saranno destinati anche alla riduzione del rischio idrogeologico e sismico e alla riforestazione.
  • – TLC e trasporti: nelle intenzioni del governo sono due direttrici fondamentali del piano di investimenti. Per le telecomunicazioni le priorità sono lo sviluppo della rete 5G e della banda ultralarga, in modo da garantire a famiglie e imprese un accesso effettivo a Internet. Quanto all’infrastruttura ferroviaria la logica è quella dell’estensione della rete ad alte velocità a tutto il Paese e in particolare alle Regioni del Sud (Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia)

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Leggi anche: La bozza dell’accordo sul Recovery Fund (chi vince e chi perde)

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