Come cambia (di nuovo) la flat tax per le partite IVA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-20

Le modifiche interesseranno anche chi ha optato lo scorso anno per il regime della flat tax e che abbiano quest’anno superato il limite dei 65mila euro

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Il governo lavora a un compromesso sulla flat tax, semplificando la vita con la deducibilità a forfait delle spese per chi è sotto i 30mila euro di reddito e allentando i vincoli delle deduzioni per chi viaggia tra i 30 e i 65 mila euro. La Stampa illustra in questa infografica come cambia di nuovo la flat tax per le partite IVA:

Per chi non guadagna più di 30mila euro si tornerebbe alla possibilità di dedurre dal reddito con un forfait del 22% le spese connesse alla propria attività. Ovviamente con l’invarianza dell’aliquota Irpef al 15%. Senza dietrofront clamorosi in questo modo si verrebbe incontro alle richieste arrivate da professionisti e categorie produttive, con i rappresentanti di Rete imprese Italia che da subito hanno protestato per il ritorno al calcolo analitico e documentabile dei costi sostenuti per l’attività. Un meccanismo che penalizzerebbe i precari e i free lance che lavorano da casa, per i quali è difficile documentare i costi sostenuti e che quindi si troverebbero automaticamente a pagare un’imposta maggiore. Fermo restando che chi lo ritenesse più conveniente potrebbe restare in regime di conteggio analitico dei costi.

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La flat tax e le partite IVA (La Stampa, 20 ottobre 2019)

Tra i 30 e i 65mila euro di reddito si resterebbe invece in regime di deduzione analitica delle spese ma con un allentamento dei vincoli per chi deciderà di fare ricorso alla fatturazione elettronica, fino ad oggi non obbligatoria per i contribuenti soggetti alla flat tax. In pratica verrebbero innalzati gli attuali limiti che non consentono di dedurre più di 20mila euro per l’acquisto di beni strumentali e cinquemila euro di costi per personale dipendente o collaboratori.

Qualche esempio lo ha elaborato per noi lo studio del tributarista Gianluca Timpone. Un avvocato con ricavi pari a 50mila euro oggi può scalare dal reddito 11mila euro, con il nuovo decreto solo 8.500, così alla fine si ritroverebbe a pagare 375 euro in più di imposta. Se passeranno le modifiche con la deduzione forfettaria del 22% un ingegnere con 30mila euro di ricavi potrà dedurre 6.600 euro anziché 3000 di costi dimostrati analiticamente, risparmiando alla fine 540 euro di imposta.

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La flat tax e le partite IVA (La Stampa, 20 ottobre 2019)

Le modifiche interesseranno anche chi ha optato lo scorso anno per il regime della flat tax e che abbiano quest’anno superato il limite dei 65mila euro, in quanto, come ricorda Timpone «manterranno comunque l’aliquota agevolata del 15%».

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