Come andare in pensione nel 2020

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-20

Quello che accadrà dopo il biennio 2020-2021 va affrontato per tempo, perché chi compie 62 anni a gennaio 2022 e ha 38 anni di contributi non potrà più sfruttare Quota 100 e si troverà di fronte un maxi scalone di 5 anni prima di raggiungere i 67 anni di età

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La Stampa riepiloga oggi in un’infografica come andare in pensione nel 2020:  con la Legge di bilancio, è arrivata la proroga di misure che nel recente passato hanno riscosso un discreto livello di gradimento da parte di quanti, appena raggiunti i limiti previsti dalle normative, hanno colto al volo l’occasione per lasciare in anticipo il lavoro aggirando i rigidi paletti imposti dalla legge Fornero del 2011. Nei prossimi mesi, i legislatori saranno chiamati a una seria riflessione sulle pensioni, per poter provare a immaginare schemi nuovi in grado di introdurre un minimo di flessibilità in uscita e, contemporaneamente, garantire la tenuta del sistema.

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Come andare in pensione nel 2020 (La Stampa, 20 gennaio 2020)

Innanzitutto ci sono le due proroghe: dell’Ape sociale e di Opzione donna. Due misure che, negli anni scorsi, hanno rappresentato una boccata di ossigeno per chi era ancora molto lontano dai 67 anni di età, parametro che resta indispensabile nel biennio 2020-2021 per accedere alla pensione di vecchiaia. ù

Restano invariati, invece, i requisiti per accedere alla pensione anticipata, mentre completano il quadro delle misure in vigore nel 2020 le opportunità riservate ai lavoratori precoci e agli addetti alle mansione usuranti, insieme a strumenti come le isopensioni che, in momenti difficili come quelli attuali, sono sempre più utilizzati dalle aziende.

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Come cambiano nel tempo i requisiti per l’accesso alla pensione (La Stampa, 20 gennaio 2020)

Quello che accadrà dopo il biennio 2020-2021 va affrontato per tempo, perché chi compie 62 anni a gennaio 2022 e ha 38 anni di contributi non potrà più sfruttare Quota 100 e si troverà di fronte un maxi scalone di 5 anni prima di raggiungere i 67 anni di età. Le idee su come superare questi blocchi non mancano. Si parla di Quota 102 con ricalcolo contributivo dell’assegno, di uscita a 62 anni con 36/38 anni di contributi e di blocco dell’adeguamento alla speranza di vita per l’anzianità contributiva della pensione anticipata, di Quota 41. Di sicuro se ne saprà qualcosa di più dopo il 27 gennaio, giorno in cui il governo ha convocato i sindacati. Il dibattito continua.

Leggi anche: I controlli sui conti correnti dal primo aprile

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