Il leader di Forza Nuova ai domiciliari che va in sede con la scusa del dentista

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-10

Ha chiesto il permesso di uscire per andare dal dentista ma si è invece recato nella sede di Forza Nuova per due ore. Per questo è stato condannato ad 8 mesi di reclusione

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Forza Nuova non è soltanto Roberto Fiore, ma anche Giuliano Castellino. Il quale è stato condannato oggi a 8 mesi di reclusione perché è evaso dagli arresti domiciliari. O meglio: ha chiesto il permesso di uscire per andare dal dentista ma si è invece recato nella sede di Forza Nuova per due ore. Per questo e’ stato arrestato e oggi condannato ad 8 mesi di reclusione.

Il leader di Forza Nuova ai domiciliari che va in sede con la scusa del dentista

Castellino è stato intanto rinviato a giudizio per una truffa da due milioni di euro al sistema sanitario nazionale: Castellino per questa vicenda è stato arrestato a luglio del 2018 insieme al suo socio Giorgio Mosca. I due, titolari di tre punti vendita di prodotti alimentari per celiaci, avrebbero falsificato buoni del valore tra i 90 e i 145 euro ciascuno per ottenere rimborsi dal sistema sanitario regionale. I falsi buoni accumulati avrebbero portato nelle tasche del leader di FN e dell’imprenditore Mosca, tra maggio del 2016 e novembre del 2017, la cifra monstre contestata. A dare il via alle indagini condotte dai carabinieri del Nas, coordinati dal pm Alberto Pioletti, sono stati i dirigenti di quattro diverse aziende sanitarie locali che hanno segnalato l’esistenza di documentazione grossolana e palesemente falsa, all’insaputa di medici e pazienti.

giuliano castellino forza nuova

A far scattare le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, sono state le segnalazioni arrivate dai dirigenti di quattro Asl che si erano accorti dei documenti palesemente falsi consegnati dagli indagati. Grazie all’intervento degli inquirenti è stato bloccato il rimborso di altri 600mila euro che i due imprenditori, accusati di falso, truffa e tentata truffa, stavano per presentare. La truffa sarebbe nata infatti dall’idea di copiare buoni veri che persone affette da celiachia avevano presentato nei due esercizi commerciali gestiti da Castellino e Mosca per acquistare prodotti alimentari.

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