Cassa Integrazione: le promesse mancate di Tridico e i 656mila lavoratori in attesa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-15

Venerdì scorso erano in coda ancora 656 mila lavoratori. Meno della metà di quanti risultavano il 4 giugno: 1,4 milioni. Segno di un’evidente accelerazione dell’Inps al ritmo di 182 mila bonifici al giorno, quasi un milione e mezzo in otto giorni

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Pasquale Tridico aveva detto che l’INPS aveva mantenuto la sua promessa di pagare entro venerdì 12 giugno i lavoratori ancora in attesa di Cassa Integrazione. Invece i pagamenti promessi non sono arrivati a quasi 656mila lavoratori, spiega oggi Repubblica in un articolo a firma di Valentina Conte:

Venerdì scorso erano in coda ancora 656 mila lavoratori. Meno della metà di quanti risultavano il 4 giugno: 1,4 milioni. Segno di un’evidente accelerazione dell’Inps al ritmo di 182 mila bonifici al giorno, quasi un milione e mezzo in otto giorni. Insufficiente però a smaltire tutte le richieste relative ai mesi di marzo e aprile. I dati sono della stessa Inps, benché non disponibili ancora sul sito. E si riferiscono non a stime di potenziali beneficiari di Cig, ma a quelli effettivi indicati nel documento SR41 che l’impresa invia a Inps quando è in grado di comunicare quali lavoratori ha messo in cassa, per quante ore, in quale periodo e quali sono le coordinate bancarie (Iban) di ciascuno per l’accredito delle somme. Ebbene al 12 giugno Inps ha ricevuto 5,7 milioni di Iban, cioè di lavoratori a cui erogare la Cig Covid. Ne ha pagati 4,7 milioni (il 45% in più del 4 giugno, un balzo notevole) e annullati o cancellati 346 mila. Ne rimangono 656 mila, appunto.

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Cassa Integrazione: i 656mila lavoratori in attesa (La Repubblica, 15 giugno 2020)

Sempre al 12 giugno sono arrivate in Inps – tramite piattaforma Internet – quasi 1,4 milioni di domande di Cig che corrispondono a ben 11,5 milioni di lavoratori italiani. Un’enormità. In realtà, solo le pratiche di 9,3 milioni di questi lavoratori risultano in lavorazione presso Inps. Non si capisce se i 2 milioni restanti siano in attesa o si tratti di doppioni, visto che un’azienda può inoltrare a Inps anche più di un SR41 magari relativo a mesi diversi ma riferito agli stessi lavoratori. Occorrerebbe pulire il dato, magari usando i codici fiscali per restituire una fotografia più realistica per “teste”. Un difetto che non consente di dire quante imprese ancora non hanno inviato a Inps l’SR41. C’era un termine per farlo, in relazione alle prime 9 settimane di Cig attivabili dal 23 febbraio al 30 aprile: l’8 giugno.

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