Casalino e Franceschini dietro la pagliacciata dell’annuncio sulle scuole chiuse

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-05

Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano punta il dito sui responsabili della cosiddetta “fuga di notizie” e ne individua due

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Ieri abbiamo raccontato la pagliacciata del governo sulle scuole chiuse e anche segnalato che di sicuro qualcuno avrebbe dato la colpa ai giornalisti, come è puntualmente accaduto. Il brutto è che lo hanno fatto anche alcuni colleghi, che evidentemente non sanno come funzionano queste cose. Oggi Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano punta il dito sui responsabili della cosiddetta “fuga di notizie” e ne individua due:

C’è un’agenzia Ansa che alle 14 dà per certa la decisione. Più o meno il deflagrare di un ordigno. “Eppure noi non avevamo ancora deciso nulla”giura un ministro del M5S: sconsolato, “perché ci mancava giusto un danno del genere”. Di certo ad agenzia appena uscita la riunione a Chigi si fa torrida. Volano urla. Mentre si cerca di ricomporre la situazione, Azzolina viene mandata davanti ai cronisti per smentire: “Non è stata presa alcuna decisione sulle scuole, non c’è la chiusura al momento. Abbiamo chiesto al comitato tecnico-scientifico una valutazione, un parere se lasciare aperte le scuole o se chiuderle”. Non doveva uscire così la notizia, non così presto. E allora si torna alla definizione di Conte, “improvvida uscita”. Per colpa di chi?

A botta calda in diversi puntano il dito proprio contro la comunicazione di palazzo Chigi, guidata da Rocco Casalino. Ma altre voci dal governo la raccontano diversamente. E incolpano un ministro del Pd. Dal Movimento sussurrano il nome del capodelegazione dem Dario Franceschini, e magari sono solo schermaglie, di certo lo specchio del clima che tira nel Palazzo. Ma al di là dei cattivi pensieri quella notizia su siti e agenzie è un guaio, con le opposizioni che ovviamente infieriscono sul governo. Passano ore, con il premier e i funzionari che lavorano per chiudere il decreto con le nuove misure per la salute pubblica entro la serata.

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Poi alle 18 Conte e Azzolina si presentano in sala stampa per annunciare lo stop a scuole e atenei, proprio in contemporanea con il punto stampa del capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Un ulteriore indizio della confusione. Di certo il punto stampa dura pochi minuti. Soprattutto, non sono previste domande dai giornalisti. Ma il premier lo vuole comunque precisare: “L’uscita della notizia è stata improvvida, avevamo demandato al professor Brusaferro un approfondimento per avere tutti gli elementi di valutazione”. Ma quello che conta è la decisione, la chiusura degli istituti fino al 15 marzo.

Leggi anche: Perché il governo ha chiuso le scuole (e cosa dicono davvero gli scienziati)

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