Casaleggio cerca un candidato premier

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-11

Il Giornale: il co-fondatore del M5S non si fida più di Di Maio. E vorrebbe cambiare cavallo. Cloppete cloppete

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Davide Casaleggio cerca un candidato premier. Secondo il Giornale, che ne parla in un retroscena a firma di Domenico Di Sanzo, spiega che se si andrà al voto il figlio del co-fondatore del MoVimento 5 Stelle è intenzionato a proporre su Rousseau un voto per la scelta di una figura della società civile da candidare a Palazzo Chigi, mollando così Luigi Di Maio, la cui stella è ormai offuscata, e Giuseppe Conte, su cui pesa il bacio della morte di Marco Travaglio:

Resta da trovare il nome del candidato premier. Fino a poche settimane fa, l’attenzione di Grillo, ma soprattutto di Casaleggio, era focalizzata sulla figura del premier Giuseppe Conte. Molto amato dalle piazze pentastellate, è stato il più applaudito a Italia 5 Stelle a ottobre dell’anno scorso, in crescita nei sondaggi sul gradimento personale, in grado di conquistare un consenso trasversale e sedurre l’elettorato moderato.

C’è da dire che le sue ultime mosse, in sintonia con il Colle e orchestrate dai «tecnici» di fiducia a Palazzo Chigi, lo renderebbero troppo distante da alcuni settori tradizionali dell’attivismo grillino, provocando una sequela di malumori interni difficilmente gestibili. L’unica altra opzione, al momento, è un ritorno in grande stile di Alessandro Di Battista.

casaleggio monopattino

Dibba da mesi è tirato per la giacchetta dalle diverse anime del M5S. Chi lo vorrebbe su una poltrona, chi su un’altra, lui finora ha declinato tutte le offerte che lo avrebbero visto ricoprire il ruolo di portatore d’acqua e «animale da palcoscenico» con poteri limitati. Per adesso si accontenta di fare da coscienza critica e sta costruendo un asse interno con il senatore ed ex giornalista Gianluigi Paragone. Come extrema ratio c’è chi non esclude la suggestione di un voto su Rousseau tra «eminenti personalità della società civile» sul modello delle Quirinarie del 2013. Allora il M5s puntò su Stefano Rodotà e si ritrovò un Giorgio Napolitano bis.

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