Carlo Callieri: il “comune cittadino” che appoggia Mattarella

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-08

Un avviso a pagamento che compare oggi a pagina 17 del Corriere della Sera esprime “solidarietà e appoggio” nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri ha annunciato di voler risolvere lo stallo varando un governo neutrale che dovrebbe accompagnare il paese al voto a dicembre. L’avviso è firmato da Carlo Callieri. Carlo …

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Un avviso a pagamento che compare oggi a pagina 17 del Corriere della Sera esprime “solidarietà e appoggio” nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri ha annunciato di voler risolvere lo stallo varando un governo neutrale che dovrebbe accompagnare il paese al voto a dicembre. L’avviso è firmato da Carlo Callieri. Carlo Callieri, nato nel 1941, è un ex manager FIAT, che lasciò nel 1998 insieme a Cesare Romiti. Era stato candidato alla presidenza di Confindustria nel 2001, quando venne sconfitto da Antonio D’Amato.

carlo callieri presidente della repubblica mattarella

Io sottoscritto comune Cittadino desidero esprimere pubblicamente, per quanto poco valer possa, pieno appoggio, solidarietà e affetto al Presidente Sergio Mattarella, ultimo Padre della Patria, per l’instancabile impegno nel superare la palude in cui la nostra Italia si estenua, e avviare un processo di rilancio di incerte identità ed inconsapevoli destini in cui ci laceriamo, in un sempre più difficile quadro internazionale in cui di tutto riscuotiamo meno che il rispetto.

Giorgio Dell’Arti nelle sue biografie sul Corriere riporta che «Nel 1979 era capo del personale di Fiat auto. Fu lui, insieme ai vertici dell’azienda, a stilare la lista dei 61 operai da licenziare perché contigui al terrorismo. Una scelta che provocò non poche proteste a sinistra»; all’epoca si raccontava che girasse armato di pistola in fabbrica. È considerato uno degli ispiratori della Marcia dei Quarantamila, la manifestazione del 14 ottobre 1980 in cui migliaia di impiegati e quadri della FIAT sfilarono per le strade del capoluogo piemontese in segno di protesta contro i picchettaggi che impedivano loro, da 35 giorni, di entrare in fabbrica. Nel febbraio 2015 è stato rinviato a giudizio insieme ad altri sette per concorso in bancarotta per distrazione nel crac SNIA.

Leggi sull’argomento: Chi sarà il premier del governo neutrale di Mattarella?

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