Fase 2: cosa si può fare dal 4 maggio, dal 18 e dal primo giugno

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-04-27

Dal 4 maggio ci sarà una graduale ripartenza delle attività produttive (quelle strategiche già da oggi)  con qualche piccola libertà personale in più: ma sempre con la regola del distanziamento sociale di almeno un metro, di una accurata igiene delle mani e con l’obbligo di utilizzare le mascherine ma solo nei luoghi chiusi aperti al pubblico

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Il DPCM che inaugura la fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 differenzia in base alle date la riapertura graduale delle attività produttive e liberalizza le visite ai congiunti per la cittadinanza oltre che i funerali.  Dal 4 maggio ci sarà una graduale ripartenza delle attività produttive (quelle strategiche già da oggi)  con qualche piccola libertà personale in più: ma sempre con la regola del distanziamento sociale di almeno un metro, di una accurata igiene delle mani e con l’obbligo di utilizzare le mascherine ma solo nei luoghi chiusi aperti al pubblico, nei mezzi di trasporto e dovunque non si possa mantenere la distanza di sicurezza.

Fase 2: cosa si può fare dal 27 aprile, dal 4 maggio e dal 18

Le mascherine chirurgiche saranno in vendita al prezzo calmierato di 50 centesimi come prescrive l’ordinanza firmata già ieri sera dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. Sarà ancora necessaria l’autocertificazione per giustificare gli spostamenti consentiti solo all’interno della regione. Cambierà il modulo di autocertificazione che dovrà annoverare tra gli stati di necessità anche quello delle visite ai familiari più stretti. Le nuove norme saranno in vigore fino al 18 giugno. Poi si passerà al secondo step. Sempre che la curva del contagio non risalga. Da oggi, 27 aprile, le aziende strategiche, industriali e produttive, che esportano all’estero e rischiano di perdere altre quote di mercato, possono riaprire presentando un’autocertificazione e passando al vaglio dei prefetti. Riparte anche l’edilizia carceraria, scolastica e per il contrasto del dissesto idrogeologico.

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Dal 4 maggio invece saranno consentiti «solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute» masi «considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine». E dunque ci si potrà muovere all’interno della propria regione di residenza ma soltanto per questi motivi. Per andare in un’altra Regione bisognerà invece avere «comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute».

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L’autocertificazione resta per almeno due settimane: alle tre motivazioni che consentono gli spostamenti (lavoro, salute, stato di necessità) se ne aggiunge una quarta: incontro con i congiunti. Ci sarà però la possibilità di passeggiare anche lontano dalla propria abitazione, purché a distanza dagli altri. Parchi, ville e giardini pubblici riapriranno su tutto il territorio nazionale, ma gli ingressi nelle aree riservate ai bambini potranno essere «contingentati», e i sindaci potranno attuare restrizioni. Le forze dell’ordine controlleranno il rispetto delle norme. Sarà possibile fare jogging, praticare sport all’aperto e riprendere gli allenamenti individuali. La distanza di sicurezza sarà di minimo due metri anche per gli atleti professionisti, che però dovranno allenarsi da soli.

Cosa si può fare dal 18 maggio e da giugno

Si potrà andare al mare o a fare passeggiate in montagna così come ci si potrà trasferire nelle seconde case. La Chiesa si è lamentata ieri e quindi dal 18 maggio si potrà tornare a messa. Bar e ristoranti rimangono chiusi ma sarà possibile acquistare cibo da asporto. A partire dal 18 maggio invece potranno riaprire i negozi di abbigliamento e di calzature, le gioiellerie e tutti gli altri esercizi commerciali di vendita al dettaglio rispettando le regole sugli ingressi contingentati, il distanziamento di un metro e l’uso delle mascherine. Sempre dal 18 maggio riaprono i musei e si potranno visitare le mostre con ingressi contingentati, rispettando le distanze e indossando le mascherine.

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Dal primo giugno potranno riaprire bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie. In base all’ampiezza dei locali e agli spazi disponibili i ristoranti perderanno la metà dei posti a sedere a causa delle regole di distanziamento: due metri tra un tavolo e l’altro. I camerieri indosseranno guanti e mascherine.

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Sempre da giugno riapriranno estetiste e parrucchieri, ma soltanto su appuntamento. Spiega Repubblica:

Parrucchieri e barbieri, centri di estetica e centri massaggi saranno tra le ultime attività a riaprire, dopo quattro settimane dalla fine del lockdown. I negozi che prevedono un contatto diretto tra cliente e personale sono ad alto rischio. Dovranno quindi essere adottate misure particolarmente rigide, sanificazioni di locali, materiali monouso, mascherine e guanti per personale e clienti. Si potrà andare solo per appuntamento e nei locali più piccoli soltanto uno per volta, mentre in quelli più grandi si entrerà garantendo comunque una distanza di due metri tra le postazioni.

Non ci sono invece ad oggi dati per pub e palestre:

I locali pubblici, come previsto, sono in fondo alla lista. Terzo step di riapertura se primo e secondo non avranno provocato una risalita dei contagi. Il primo giorno di giugno dovrebbero riaprire bar e ristoranti, tutti con rigide misure di distanziamento: un metro al banco e due metri in sala per i ristoranti, tavoli con pochi commensali, personale con guanti e mascherina. Verrà favorita dove possibile la disposizione di tavoli e strutture all’aperto per ridurre al minimo il rischio contagi. Nessuna data invece per pub, teatri, cinema, discoteche e palestre giudicate ad alto rischio.

Per tutti gli esercizi commerciali il debutto è rinviato di due settimane. La data dell’11 maggio che era stata ventilata è stata scartata perchè il comitato tecnico-scientifico ha chiesto 14 giorni per poter valutare gli effetti del primo step di aperture. Nel frattempo i negozi dovranno adottare tutte le misure che sono state indicate per la riapertura al pubblico: sanificazione dei locali, installazione dei dispenser di gel igienizzanti, percorsi di entrata e di uscita per garantire il distanziamento dei clienti, uno solo per volta nei locali fino ai 40 metri quadri.

Leggi anche: Chi sono i congiunti per le visite dal 4 maggio?

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