Buoni spesa: Conad annuncia lo sconto del 10%

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-31

Oggi il ministro dell’Interno attiverà il Fondo da 400 milioni finalizzato all’acquisto di pasta, riso, latte, farina e olio di oliva, cioè i generi alimentari di prima necessità. Si va dai 15 milioni assegnati al Comune di Roma ai 7,2 che arriveranno a Milano, mentre Genova avrà 3 milioni, Firenze 2, Napoli 7,6, Palermo 5,1 milioni, Bari 1,9

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«Avevo consigliato la distribuzione di carte prepagate, magari con un taglio da 100 euro. Ma ci adeguiamo ai buoni spesa: Conad praticherà uno sconto del 10% sul carrello, e confido che anche le altre catene seguiranno il nostro esempio. Non vorrei che limitandosi alla promessa di tenere fermi i prezzi si finisca per scaricare i costi sui fornitori, penalizzando una catena già fragile»: Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, annuncia a Repubblica che il gruppo della grande distribuzione seguirà il “consiglio” del governo sui buoni spesa distribuiti attraverso i 400 milioni per i comuni. Oggi il ministro dell’Interno attiverà il Fondo da 400 milioni finalizzato all’acquisto di pasta, riso, latte, farina e olio di oliva, cioè i generi alimentari di prima necessità. Si va dai 15 milioni assegnati al Comune di Roma ai 7,2 che arriveranno a Milano, mentre Genova avrà 3 milioni, Firenze 2, Napoli 7,6, Palermo 5,1 milioni, Bari 1,9. Le amministrazioni, che non avranno l’obbligo di rendicontazione hanno già messo in moto la macchina degli aiuti: possono autonomamente decidere come distribuirli alle famiglie. Così ai romani andranno tra i 300 e i 500 euro a famiglia, ai genovesi 100 euro e 300 euro ai livornesi. La Stampa spiega in che modo verranno distribuiti a Torino:

Per l’emergenza alimentare, i 4,6 milioni stanziati dal governo, che arriveranno al Comune di Torino per comprare generi di prima necessità, saranno erogati sotto forma di buoni spesa o con l’aiuto del no-profit. Non è ancora chiaro quanti saranno i beneficiari, ma, come dettato dalla normativa nazionale, saranno esclusi coloro che percepiscono già sostegni pubblici, come il reddito di cittadinanza, e verrà data priorità alle famiglie numerose. Palazzo Civico è al lavoro per studiare le modalità di erogazione, che verranno attivate nei prossimi giorni. fondi emergenza alimentare buoni spesa

I fondi per il soccorso alimentare e i buoni spesa (La Repubblica, 31 marzo 2020)

Gli aiuti si concretizzeranno in due strumenti. Il primo sono dei buoni da spendere nei supermercati o nei negozi di prossimità, sul modello dei ticket-pasto. Si sta cercando di creare una piattaforma per poterli distribuire anche in via digitale, in modo da limitare al minimo gli spostamenti di chi ne avesse bisogno. Il secondo è la rete di solidarietà costituita negli scorsi giorni con associazioni, Case di Quartiere, cooperative, Arcidiocesi, Arci e Sermig. Queste ultime già si occupano di rifornimento, stoccaggio e distribuzione dei beni di prima necessità, e il loro ruolo sarà potenziato.

Il Messaggero scrive che da ieri mattina i sindaci sono al lavoro per stabilire requisiti e modalità per l’accesso ai buoni spesa. L’ordinanza della Protezione civile che ha distribuito le risorse (l’80% del totale, 320 milioni, è ripartito tra le amministrazioni in base alla popolazione; il restante 20%, 80 milioni, in base alla differenza tra il reddito pro capite e il reddito medio nazionale), stabilisce che ciascun comune può acquistare buoni spesa da distribuire ai bisognosi, i quali a loro volta possono utilizzarli per comprare beni alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale. C’è quindi da procedere con le convenzioni con negozi, botteghe e supermercati. Le catene della grande distribuzione per lo più hanno già dato il loro assenso a praticare uno sconto – in genere del 10% – ai possessori dei buoni spesa. I comuni possono anche acquistare direttamente generi alimentari o prodotti di prima necessità, e distribuirli anche avvalendosi degli enti del Terzo settore, come Caritas e associazioni di volontariato varie. Secondo uno studio della Coldiretti sono 2,7 milioni gli italiani che in questo momento non hanno cibo a sufficienza.

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