Economia
Buoni spesa e pacchi di cibo, quanto spetta a ogni comune
neXtQuotidiano 30/03/2020
Come avverrà l’erogazione? Tre le strade di distribuzione che verranno seguite. La prima attraverso i supermercati o tutti quegli esercizi commerciali che verranno indicati nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale. Il buono pasto potrà essere speso lì, ed è facile immaginare che saranno preparati dei pacchi contenenti merce non deteriorabile: pasta, fagioli, tonno, farina. È possibile che la Protezione civile istituisca dei punti di raccolta
I 400 milioni per i Comuni che li utilizzeranno per i buoni pasto e i pacchi di cibo da distribuire alla popolazione meno abbiente arriveranno subito in attesa delle altre risorse che il governo sta stanziando. Spiega oggi il Messaggero che ieri il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha firmato l’ordinanza che distribuisce i soldi tra gli 8 mila Comuni italiani e stabilisce le regole per il loro utilizzo.
Saranno distribuiti in base a due parametri: la popolazione e il reddito. Quanto più i cittadini di un Comune sono bisognosi tanto più avranno. Il riparto prevede che a Roma, per esempio, vadano 15 milioni, a Milano 7,2 milioni, a Napoli 7,6 milioni, a Palermo 5,1 milioni, a Bari quasi 2 milioni. […] A decidere quanto erogare e come erogare gli aiuti saranno direttamente i servizi sociali dei Comuni. Strutture che conoscono bene il territorio, le persone in difficoltà e le loro esigenze.
Ma come avverrà l’erogazione? Tre le strade di distribuzione che verranno seguite. La prima attraverso i supermercati o tutti quegli esercizi commerciali che verranno indicati nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale. Il buono pasto potrà essere speso lì, ed è facile immaginare che saranno preparati dei pacchi contenenti merce non deteriorabile: pasta, fagioli, tonno, farina. È possibile che la Protezione civile istituisca dei punti di raccolta, dove, seguendo le regole di sicurezza, e senza accalcarsi, verranno distribuiti generi alimentari o prodotti di prima necessità.
La Stampa pubblica oggi un’infografica che riepiloga il riparto dei fondi per ogni comune:
L’amministrazione comunale si occuperà, attraverso i servizi sociali, di individuare la platea dei beneficiari. E probabilmente, tra i punti di distribuzione verranno inserite le organizzazioni che già si occupano di assistenza alle persone in difficoltà. Un terzo canale di distribuzione collegato alla Caritas, alla comunità di Sant’Egidio, alla Croce rossa, che hanno le loro scorte che, però, verranno integrate con quelle fornite dal Comune. Il premier Conte ha anche lanciato un appello alle aziende della grande distribuzione affinché aggiungano un 5 per cento o un 10 per cento di sconto a chi farà laspesa con questi buoni. La Conad si è già fatta avanti. Anche la Coop avrebbe dato la sua disponibilità.