Opinioni
Bonino e Zanda: il piano B del M5S per il Senato?
Alessandro D'Amato 23/03/2018
Berlusconi insiste a proporre Romani a Palazzo Madama. Un candidato del PD potrebbe ricevere i voti del M5S in chiave anti-Forza Italia. Ma questo farebbe saltare le possibilità di arrivare alla presidenza della Camera. E cambierebbe anche le prospettive su Palazzo Chigi
C’era anche una scheda che assegnava il voto a Emma Bonino nell’urna per la presidenza del Senato. E i nomi della senatrice di +Europa e di Luigi Zanda, ex capogruppo del Partito Democratico nella scorsa legislatura, continuano a girare nel tam tam parlamentare come carta a sorpresa con cui il MoVimento 5 Stelle potrebbe far saltare il nome di Paolo Romani.
Bonino e Zanda: i nomi a sorpresa del M5S per il Senato?
Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle insieme hanno 165 voti. Sufficienti per mettere a rischio al ballottaggio il nome di Romani che dovrebbe essere votato compattamente dal centrodestra anche nella terza votazione. E se Berlusconi tiene duro potrebbe crearsi a sorpresa un asse tra PD e M5S: d’altro canto anche l’elezione di Romani potrebbe costituire un segnale forte del fatto che il centrodestra ha la possibilità di avere l’incarico visto che è riuscito a tenere alla prima prova di forza.
Ma sulla mediazione già arrivano i primi veti. Quello del renziano Ettore Rosato è dedicato proprio a Zanda, che aveva criticato la scelta delle non-dimissioni da parte di Matteo Renzi dopo le elezioni: “Lui è una persona seria, non si presterebbe a questi giochetti”. Ma il partito spaccato in due non aiuta. Il sospetto è che se il Pd proponesse un proprio candidato, specie Luigi Zanda, potrebbe ricevere il voto di M5S in chiave anti-Paolo Romani, voto che si ripeterebbe al ballottaggio consentendo l’elezione del candidato Dem. E questa sarebbe una prova di “inciucio” in vista del governo, sospettano i renziani. Un sospetto simmetricamente opposto è nelle componenti che propongono la presentazione di un candidato Dem. Se infatti il Pd non proponesse una propria personalità per lo scranno di Palazzo Madama, farebbe andare al ballottaggio il candidato di M5s e Paolo Romani, favorendo quest’ultimo al ballottaggio. Il sospetto è che su questo si siano accordati i luogotenenti dei renziani e dei forzisti in queste ore.
Presidente delle mie brame
Un nome esterno a quello del PD sarebbe quello di Emma Bonino. Lo fa esplicitamente il deputato del MoVimento 5 Stelle Matteo Mantero: “Il centrodestra crede di avere i numeri per eleggersi il presidente del Senato da solo ma ce li ha solo se si trova un accordo: perché se il M5S dovesse proporre al Pd una figura di garanzia, siamo sicuri che Paolo Romani vincerebbe?”. Ma la comunicazione pentastellata smentisce subito l’ipotesi.
Ma se Di Maio desse l’ok a questo scenario dovrebbe scordarsi l’appoggio del centrodestra all’elezione del suo candidato alla presidenza della Camera. Non solo: da quel momento gli scenari che vogliono un’intesa tra PD e M5S per il governo si moltiplicherebbero e Matteo Salvini vedrebbe svanire l’ipotesi di essere incaricato a formare il nuovo governo. Senza contare che c’è una fetta molto importante di elettorato grillino che vede come il fumo negli occhi Emma Bonino, considerandola una figura identica alla Boldrini. Il tutto potrebbe anche pregiudicare le speranze per il M5S di approdare a Palazzo Chigi.