Attualità
Il Blackout Challenge, Igor Maj e la morte del buonsenso
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-09-18
Selvaggia Lucarelli sul Fatto si interroga sulla morte del 14enne e sull’analogia tra questo caso e quello della Blue Whale
Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano di oggi parla del caso di Igor Maj, 14enne milanese che è stato trovato impiccato nella sua camera il 6 settembre scorso, delle indagini sui video che secondo le parole del padre avrebbero provocato il suo suicidio e delle analogie tra questa storia e quella della Blue Whale:
Le dichiarazioni di chi sta indagando sono un po’confuse: si dice che il ragazzo non abbia cercato tutorial sul soffocamento, che però su un computer siano state trovate nella cronologia visite a un video che parla del blackout ma questo video, nei lanci delle agenzie, ha sempre nomi diversii. Da “Le 10 cose più pericolose del mondo”a“I modi per sballarsi senza droga”,“5 sfide pericolose”,“5 sfide pericolosissime ”(che avrebbe milioni di views) e così via.
Il pm (che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio dopo le notizie della stampa sul caso) aggiunge poi che “di questa pratica assurda si era iniziato a parlare lo scorso mese di febbraio quando un altro 14enne fu trovato in fin di vita a Tivoli, strangolato dal cavo della playstation, poi morto giorni dopo al Gemelli”. Già, peccato che in quel caso non sia mai stato trovato nulla sul computer del ragazzino e che l’ipotesi blackout (mai confermata) fu frutto di una dichiarazione del padre, il quale sostenne che il figlio giorni prima gli mostrò un video sul blackout (mai trovato nella cronologia).
INSOMMA.Io trovo questa vicenda molto strana. E trovo molto pericolosi titoloni, comunicati e allarmismo, visto che forse (e ribadisco forse) c’è qualche caso isolato di ragazzi che provano a emulare gesti pericolosi visti in un video, ma per fortuna non c’è alcuna moda. Mi spiace moltissimo per il dolore dei genitori di Igor, ma suggerisco, sommessamente, prudenza perché per ora l’unica certezza sul caso è la morte incomprensibile di un ragazzino di 14 anni.
Una volta che le indagini saranno concluse e i loro sospetti eventualmente confermati, ci sarà il tempo per le valutazioni. Che però devono sempre tener conto della vecchia domanda: e se un titolone sul giornale a proposito di un caso isolato causasse,anziché una morte in meno, una morte in più per emulazione?