Bio-ON: il fornitore che investe nell’azienda e i dubbi di Quintessential sugli esperti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-31

Il patron della Walter Tosto investe “una cifra importante” in azioni. Intanto Unilever conferma la partnership. Ma arrivano anche le repliche di Quintessential

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Bio-On, l’azienda bolognese finita sotto la lente del fondo Quintessential che ne ha messo in dubbio i bilanci e la tecnologia, dopo i soci trova il supporto anche di un fornitore. Luca Tosto, Managing Director del gruppo abruzzese Walter Tosto che ha fornito i reattori per l’impianto di produzione di bioplastiche di Castel San Pietro Terme, spiega di aver investito negli ultimi giorni “una cifra importante”. Intanto però la società è congelata per eccesso di ribasso in Borsa Italiana dove segna un calo teorico del 17,58% a 22,55 euro, dopo che il fondo ha messo in dubbio attendibilità e indipendenza di uno degli esperti citati da Bio-On. Da quando il fondo ha pubblicato un report in cui accusa la società di reggersi su “un castello di carte” e di avere una “situazione finanziaria precaria”, lo scorso 23 luglio, il titolo di Bio-On ha perso quasi il 60% del suo valore, passando da 55,5 euro agli attuali 22,55.

Bio-On: il fornitore che investe nell’azienda e i dubbi sugli esperti

“La fornitura per l’impianto di Bio-On è stata per noi molto importante, sia perché molto sfidante per le dimensioni eccezionali dei reattori, sia perché ci ha consentito di entrare in un settore innovativo e dalle grandi prospettive di sviluppo”, sottolinea Tosto. “Lavorando con Bio-On abbiamo avuto modo di conoscere bene questa realtà, di apprezzare le qualità del management e di constatare l’efficacia e concretezza delle loro realizzazioni. Tutti aspetti – aggiunge Tosto – che mi hanno fatto condividere la bontà del progetto e mi hanno spinto a sostenere l’azienda in questo delicato momento, nella convinzione che il suo valore tornerà ad esprimersi”.

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Intanto è stata confermata anche la partnership con Unilever. La collaborazione con Bio-on, spiega la multinazionale, ‘nasce dall’intento comune alle due aziende di offrire ai consumatori dei prodotti sempre più sostenibili e rispettosi dell’ambiente’. La partnership, come detto, operativa da aprile 2019, riguarda la linea di cosmetici My Kai ‘realizzata con ingredienti sostenibili (micropolveri biodegradabili in natura) progettati per ridurre significativamente la percentuale di filtri solari utilizzati nelle protezioni solari, per aumentarne le performance di resistenza all’acqua, abbattendo l’impatto ambientale del prodotto’.

La risposta di Quintessential

Intanto però è arrivata la risposta di Quintessential, con un’intervista di Class-CNBC a Maurizio Salom, dottore commercialista Studio Riccardi-Salom-Tedeschi, autore del rapporto su Bio-On.

Quintessential ha anche messo in dubbio l’indipendenza degli esperti chiamati in causa da Bio-On. Il fondo speculativo “nota come basti consultare il sito dell’Ufficio Brevetti italiano per scoprire che uno dei due brevetti depositati in Italia, di cui Bio-on è titolare, è riconducibile alla professoressa Paola Fabbri che risulta esserne l’inventrice”. Un brevetto depositato il 23 ottobre del 2014 con il numero MI2012A000634/102012902042203, evidenzia Quintessential che si domanda “se questo possa influenzare, ancora una volta, l’imparzialità del giudizio della Professoressa Fabbri sul valore scientifico della tecnologia” della società di bioplastiche. Il fondo inoltre ricorda che “Bio-on ha scelto di avvalersi del parere della professoressa Fabbri dell’Università Bologna, che è spesso coinvolta in dichiarazioni a favore dell’azienda la quale, peraltro, proprio con l’Ateneo ha una collaborazione molto stretta”.

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