Politica

Berlusconi prova a fregare Salvini sulla legge elettorale a colpi di referendum

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-25

Mentre il Capitano va avanti con la richiesta di referendum sulla legge elettorale, il Cavaliere dà ordine ai suoi di astenersi. Lo seguiranno?

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Mentre si avvicina la scadenza del 30 settembre, ultima data per i consigli regionali per la richiesta di referendum sulla legge elettorale come indicato da Matteo Salvini, Silvio Berlusconi dà ordine ai suoi di non far passare le proposte in Liguria e in Veneto, sabotando così di fatto il piano del Capitano. Spiega oggi Carmelo Lopapa su Repubblica:

C’è l’ordine perentorio di Salvini di far votare entro il 30 settembre ai rispettivi consigli regionali una delibera per chiedere la consultazione popolare (in tempo utile per andare alle urne in primavera), con l’obiettivo di cancellare la quota proporzionale dal Rosatellum e andare a un maggioritario puro. E arriva, in queste ore, l’ordine di scuderia, adesso ufficiale, di Silvio Berlusconi ai propri consiglieri: non votare quel provvedimento, astenersi.

Ennesima fonte di veleni: in Liguria e Veneto dove si tornerà al voto nel 2020 i consiglieri hanno fatto sapere ad Arcore che i governatori ricandidati (Toti e Zaia) non li vorranno in lista, se davvero si asterranno. Per la Lega la storia del referendum sarà una discriminante. Sta di fatto che Salvini rinvia definitivamente il vertice con Berlusconi e Meloni sulle regionali (si sarebbe dovuto tenere ieri): «Troppo impegnato per questa settimana».

SALVINI REFERENDUM LEGGE ELETTORALE - 3

Costituzione alla mano, serve il voto in almeno 5 regioni sulle 6 governate (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Sardegna). Berlusconi ha fatto già sapere domenica che un ritorno al maggioritario non lo convincono. E infatti ci sono problemi anche in altre regioni:

Succede che il Consiglio regionale abruzzese è paralizzato per lo scontro. In quello piemontese, il presidente forzista Alberto Cirio ha dato indicazione distinta da quella di Arcore: votare a favore. Nel Veneto della Lega “bulgara” il voto è slittato a oggi, come pure in Sardegna. Nella Liguria di Giovanni Toti il testo è stato bloccato in commissione. In Lombardia il governatore leghista Attilio Fontana ha preteso una full immersion con voto entro giovedì e ordine perentorio ai forzisti di adeguarsi.

Leggi anche: Salvini e la pericolosa (per lui) tentazione dei referendum

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