Beppe Grillo ammette che ha mollato il M5S per sottrarsi alle cause

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-17

Grillo ha ammesso di aver lasciato i ruoli operativi nel MoVimento 5 Stelle per non avere più problemi giudiziari come quelli che gli ha creato l’avvocato Lorenzo Borré

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In un’intervista rilasciata a Sette, settimanale del Corriere della Sera, Beppe Grillo ha ammesso di aver lasciato i ruoli operativi nel MoVimento 5 Stelle per non avere più problemi giudiziari come quelli che gli ha creato l’avvocato Lorenzo Borré:

Ora dice: «Ho necessità di stare tranquillo e godermi la vita». È la fine della sua esperienza politica? L’addio al Movimento?
«Ringrazio per la preoccupazione, ma non mi è successo niente. il mio ruolo è come quello dei primi due stadi dell’Apollo: fornisci la spinta, l’energia, poi ti stacchi un un sintomo così grave non avere bisogno di accaparrarsi il potere?».

Qualcuno dice che è molto deluso da Luigi Di Maio e dal troppi compromessi di Governo, qualcun altro, malignamente, che ha voluto sottrarsi alle troppe cause che le Intentavano i vari dissidenti o espulsi dal Movimento.
«Io sono deluso da Di Maio? Se lo fossi starebbe a significare che sono deluso dalla politica. Certo, il Palazzo è quasi sempre come stare su un traghetto mentre soffri il mal di mare. Ma se non me lo fossi aspettato, accidenti questo sì che sarebbe stato preoccupante. Malignamente vorrei sottrarmi alle cause che mi intentavano… ma che domanda strana: è come mettere del fuoco al sedere di uno e poi chiedergli: “Dica la verità, si è spostato per quello eh?”».

L’idea di mollare tutto per le cause gira nella testa di Grillo dal 2017, ovvero dopo la sospensione delle Regionarie M5S in Sicilia volute dal giudice per il caso di Mauro Giulivi.

Leggi anche: Il dilemma di Grillo, prigioniero delle cause a 5 Stelle

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