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Sembra un bot ma non è: “Beautiful thanks to share Facebook”, la shitstorm che trolla la pagina di Salvini

Giovanni Drogo 23/05/2019

Ieri il dinamico duo Morisi&Salvini ha lanciato una campagna per far sentire meno solo il Capitano. Qualcuno ha notato qualcosa di strano nei commenti e ha detto che erano entrati in azione i “bot” leghisti. Ma la realtà è un’altra. Perché Salvini è sotto attacco, da parte dei troll, e Morisi ancora non se ne è accorto

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«Beautiful thanks for share Facebook ?. Altissime vette di gradimento per la fantasmagorica iniziativa della comunicazione del Vicepremier Matteo Salvini. Ma è una shitsorm. Ieri Luca Morisi – social megafono e stratega della comunicazione leghista pagato coi soldi degli italiani – ha deciso che era il momento per chiedere al popolo di Facebook di mandare un po’ di amore al nostro Capitano. Tutti lo odiano, tutti lo insultano, forse la fidanzata lo ha mollato. E come se non bastasse succede proprio mentre Salvini è al governo e a pochi giorni dalle europee. Insomma è proprio un brutto periodo. 

Aiuto! Sono arrivati i bot di Morisi!

Sembrava una mossa disperata, un po’ come l’operazione “svuotaedicole”. Ma per fortuna a parte qualche rosicone il grande pubblico sembra  aver apprezzato. O forse no. Qualcuno si è accorto che nei commenti al post di Salvini con le foto del #Colpadisalvini stava succedendo qualcosa di strano. Erano entrati in azione i lucenti bot di Morisi. Perché? Perché nei commenti si nota un pattern molto chiaro: decine e decine di post tutti uguali, scritti in un inglese un po’ strano che dicono appunto «Beautiful thanks for share Facebook ??». 

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È la prova provata che Morisi usa i bot – non si sa ancora se russi o  meno – per aumentare l’engagement – vale a dire le interazioni social – della pagina del ministro dell’Interno. Sono in molti convinti di aver trovato la pistola fumante che dimostra finalmente come la propaganda leghista sia tutta fuffa.

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Guardare per credere, il post “incriminato” è letteralmente inondato di commenti tutti uguali scritti nella famosa neolingua universale dei bot. Ma basta dare un’occhiata più approfondita ai profili degli utenti per vedere che non sono bot ma profili di persone reali, spesso amiche tra loro. Inoltre su molti profili gli utenti hanno riportato gli screen del commento, un comportamento anomalo e atipico per dei bot.

Perché si tratta di una shitstorm e non di bot pagati dalla Lega

Restano due spiegazioni. La prima è che si tratti di utenti reali pagati per commentare e per far salire l’engagement della pagina. Anche se viola le regole di Facebook è possibile comprare click (o voti per i sondaggi online). Di nuovo però c’è il problema degli utenti che nei loro stessi commenti rispondono con questa strana frase «Beautiful thanks for share Facebook ?.

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Il che conduce alla seconda possibile spiegazione: è una shitstorm. Una trollata. A renderlo evidente è proprio l’uso di quella particolare frase che è diventata un meme, un tormentone di Facebook. Si tratta infatti di un commento pubblicato in risposta ad un post di Facebook. L’utente Ronnie Lee ha commentato con quella frase il nuovo logo del social network.

Per qualche particolare motivo (ovvero per nessun motivo in particolare) quel commento è diventato un copypasta utilizzato dagli utenti di alcune pagine di shitposting che hanno iniziato a ripeterlo in maniera ossessiva. Qualcuno se ne deve essere accorto anche in Italia e ha deciso di inondare di commenti il post di Salvini. Non è chiaro al momento se l’invasione (non di migranti, state tranquilli) sia stata organizzata su qualche gruppo come accade in genere oppure se il meccanismo si è innescato “naturalmente” dopo alcuni commenti per effetto emulazione. Come ci spiega uno dei partecipanti è tutto iniziato con un gioco tra amici che conoscevano quello specifico copypasta e che hanno deciso di trollare e memare sulla pagina di Salvini. Poi altri utenti si sono uniti spontaneamente.

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Il risultato sono le decine di commenti di troll che hanno preso il sopravvento nel post diventando anche i più commentati e quelli con il maggior numero di reazioni. È nonsense ma alla fine è proprio quello che serviva ad un post senza senso come quello delle card #colpadisalvini. Nessun bot quindi, ma un’operazione più o meno coordinata che ha interrotto il flusso di commenti dei fan di Salvini tutti intenti a lamentarsi di quanto i sinistri odino il loro Capitano.

Leggi sull’argomento: Impiegati, del Sud ed ex grillini: ecco chi vota Salvini

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