Il ministero revoca la concessione del servizio di trasporto pubblico ad ATAC?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-04-16

L’agenzia di stampa DIRE ha scritto che il governo ha manifestato l’intenzione di revocare la concessione del servizio di trasporto pubblico ad ATAC. Vediamo cosa significa

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Un atto dovuto che forse contribuirà a far comprendere all’opinione pubblica in che condizioni versa ATAC. L’agenzia di stampa DIRE ha scritto che pochi minuti prima delle 17 è arrivata in Campidoglio una nota del ministero delle Infrastrutture con cui il governo manifesta l’intenzione di revocare la concessione del servizio di trasporto pubblico ad ATAC.

Il ministero revoca ATAC?

Cosa è accaduto? Torniamo un attimo indietro. All’epoca della richiesta di concordato preventivo il Campidoglio ha prolungato il contratto di servizio di ATAC fino al 2021, dribblando la gara in programma per il dicembre 2019. Il prolungamento del contratto di servizio era una delle condizioni necessarie (ma non sufficiente) per fornire al tribunale di Roma un piano che prevedesse un credibile soddisfacimento dei creditori, altrimenti per la municipalizzata dei trasporti romana si sarebbe presto aperta la strada del fallimento.

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Il tribunale fallimentare e il concordato ATAC (Corriere della Sera, 24 marzo 2018)

Il tribunale però ha dichiarato inidoneo il concordato preventivo presentato da ATAC alla fine di marzo. Illuminanti all’epoca i giudizi del pubblico ministero: «La proposta formulata pone problemi di legalità e non dà sufficienti garanzie sulla fattibilità del piano. In particolare, l’attestazione risulta carente o del tutto insufficiente». A pagina 3 del decreto, il tribunale fallimentare parla di profili di possibile inammissibilità riferendosi al concordato presentato dalla municipalizzata; a pagina 4 il tribunale definisce “non conforme a legge” il rimborso dei crediti postergati e quelli chirografari insieme. In questa situazione, il tribunale ha convocato per il 30 maggio l’azienda per fornire una risposta ai tanti rilievi fatti dal tribunale al concordato.

La concessione del servizio di trasporto pubblico

Il motivo dell’avviso del ministero è strettamente connesso al concordato. Racconta l’agenzia AGI che il ministero delle Infrastutture ha spedito al Campidoglio un documento in cui si parlerebbe di una possibile revoca della concessione del servizio di trasporto pubblico a causa del mancato rinnovo di una fideiussione da 12 milioni di euro a garanzia dei conti aziendali. La società del trasporto pubblico romano vista la precarietà dei conti aziendali avrebbe dovuto rinnovare questa fideiussione entro il 30 marzo a garanzia della tenuta delle casse. Un atto che, probabilmente a causa della proceduta di concordato in corso, al momento non sarebbe ancora stato fatto. Per questo i tecnici del ministero avrebbero dato una scadenza di 60 giorni ad Atac per produrre la garanzia economica, pena la decadenza della concessione alla società partecipata, che ha un contratto di servizio con il Campidoglio fino al 2021. In questa situazione, e in attesa del possibile miracolo del 30 maggio – dove con l’udienza ATAC dovrà ribaltare il precedente giudizio del tribunale fallimentare, ecco quindi che si spiega meglio la mossa del ministero.

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A complicare le cose c’è anche il fatto che il 3 giugno si terrà un referendum consultivo sull’affidamento del servizio pubblico ad ATAC, promosso dai Radicali romani. Intanto il lancio di agenzia è già diventato oggetto di polemica politica: “”Su revoca concessione Tpl ad Atac, dal Ministero delle Infrastrutture e Governo ingerenza inopportuna, in quanto le competenze sono degli Enti Locali da Costituzione vigente. Inoltre una presa di posizione sicuramente non opportuna prima del referendum”, dice su Twitter Umberto Marroni, confondendo la questione del referendum con quella del concordato e non legandola al responso del tribunale. “Quanto appreso da un lancio di agenzia circa la volontà del ministero delle Infrastrutture di revocare la concessione del servizio di trasporto pubblico ad Atac è gravissimo. Roma rischia entro poche settimane di rimanere senza il servizio pubblico di trasporto. La sindaca Raggi e l’assessore Meleo riferiscano già domani in Aula su quanto sta accadendo e si anticipi a giovedì 19 aprile la seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina su Atac”, dice invece Antongiulio Pelonzi, capogruppo PD in Assemblea Capitolina. Intanto Il Fatto Quotidiano scrive che è in corso una Giunta straordinaria sull’argomento.

EDIT: Il MIT ha richiesto all’Atac una lettera per fornire in 60 giorni i requisiti per mantenere l’iscrizione al registro delle imprese dei trasporti. Sarebbe quindi immotivato ogni allarme di interruzione di servizio, che del resto per ora nessuno ha fatto. Il MIT spiega che si tratta di una comunicazione nell’ambito delle normali interlocuzioni tra le due amministrazioni. La lettera interviene, dopo la precedente proroga di sei mesi dell’iscrizione di ATAC al Registro Elettronico Nazionale (REN), iscrizione per la quale è necessaria l’idoneità finanziaria. Scaduti i sei mesi, il Ministero informa, infatti, della possibilità di presentare gli atti e i documenti necessari entro i prossimi due mesi, quindi altri 60 giorni, al fine di mantenere l’iscrizione al Registro, necessaria per l’esercizio delle imprese di trasporto.

Leggi sull’argomento: Il concordato ATAC è un fallimento da 12 milioni di euro

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