Antonio Pontoriero: l’uomo accusato di aver ucciso Soumayla Sacko

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-07

Fermato dalla polizia prima dei risultati dello Stub. Accusato di omicidio e porto e detenzione illegale di arma

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È stato sottoposto a fermo di polizia Antonio Pontoriero, il 43enne di San Calogero già indagato per l’omicidio di Soumayla Sacko, il 39enne del Mali ucciso sabato sera nel paese vibonese mentre, con due connazionali, stava prendendo delle lamiere da una vecchia fornace abbandonata. Il fermo è stato disposto dalla Procura ancora prima dell’esito dei risultati dello Stub ed è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Tropea.

Antonio Pontoriero: l’uomo accusato di aver ucciso Soumayla Sacko

Il fermo di Antonio Pontoriero è scattato nella notte alla luce di un’ulteriore assunzione di informazioni che hanno confermato un “quadro che era evidente sin dall’inizio”. L’uomo è accusato di omicidio e porto e detenzione illegale di arma. Pontoriero era stato iscritto nel registro degli indagati già nelle ore immediatamente successive al delitto alla luce delle dichiarazioni dei due maliani che erano con la vittima e alla corrispondenza delle loro descrizioni con le caratteristiche somatiche, il tipo di abbigliamento e l’auto posseduta. L’uomo era anche stato sottoposto alla prova dello Stub ma gli inquirenti hanno ritenuto di avere un quadro già ben delineato anche in assenza dei risultati della prova che devono ancora arrivare.

soumaila sacko
Vignetta di Vauro su Facebook

Pontoriero è il nipote di uno dei soci della società proprietaria della ex fornace in cui è avvenuto il delitto. Poche ore dopo il delitto e dopo avere sentito la testimonianza dei due feriti, all’uomo sono stati sequestrati l’auto Fiat Panda bianca descritta dai due cittadini del Mali ed i vestiti. Secondo il racconto dei migranti feriti, a sparare era stato un uomo arrivato con una Fiat Panda che aveva fatto fuoco dalla strada che sovrasta la fornace ad una distanza di una settantina di metri. La vicenda di Sacko era stata ricordata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante il suo discorso sulla fiducia in Senato, a dimostrazione del fatto che ci sono lavori che taluni non vogliono più fare (cit.).

Leggi sull’argomento: Il silenzio di Salvini e Di Maio su Sacko

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